Chi accusa solo la Russia dovrebbe ascoltare ciò che diceva Giulietto Chiesa

Delenda Piaciona... per non morire tutti americani

Di Paolo Diodati
Giulietto Chiesa
Politica

Per il bene dell'Italia, urlatelo anche in Piazza a Renzi, esperto nell'arte della rottamazione, di mettersi alla testa dei suoi "rottamatori". Sarebbe una mini guerra di Liberazione

 

Alemanno, Cacciari, Conte, Dibba, Freccero, Mattei, Paragone, Rizzo, Romeo, Salvini, Santoro, Schlein e tutti quelli che hanno studiato un minimo di storia dell'Ucraina e della Crimea, superate ogni divergenza politica, per farci uscire dalla posizione estremista sfacciatamente assunta da chi, purtroppo, ci rappresenta, non rispecchiando la volontà della maggioranza degli italiani.

Usciti dalla guerra, che avreste contribuito in modo determinante a far cessare (Germania e Francia danno continui segni di stanchezza), poi potreste tornare alle vostre divisioni.

Il problema di gran lunga più importante che, infatti, abbiamo di fronte, dal febbraio dello scorso anno, è la guerra in atto e la pericolosa posizione fatta assumere all'Italia. 

Ho ascoltato una lunga intervista a Maurizio Lupi, politico e uomo per natura moderato. Mi ha fatto concludere che chi vuole continuare la guerra, ha una o entrambe queste caratteristiche:

  • è antirusso in modo viscerale, quindi a prescindere dal problema;

  • non conosce neanche la storia dei rapporti Russia Ucraina dal 2014 al 2022 e come Hollywood Zekensky li abbia fatti precipitare da quando, da attore comico e sognatore, iniziò a recitare la parte di un Presidente Dittatore.

Chi accusa solo la Russia di aggressione, dovrebbe ascoltare quello che diceva Giulietto Chiesa e spiegare perché abbia indovinato con tanta precisione le previsioni. 

L'ostentato e continuo esibizionismo anche in campo internazionale, dell'euforica Premier, con continui viaggi quasi sempre senza risultati concreti sicuri, gli esagerati abbracci a Zelensky, tutto oggi viene ripagato con la sua esclusione dall'incontro Macron-Scholz-Zelensky. Non è difficile spiegarne il perché.

Scrive Panorama: "...la Premier sembra stringere in mano, poco più che sorrisi di circostanza, qualche pacca sulla spalla. Per il resto è gelo in Europa, nei confronti di Roma".

Gli Italiani non meritano d'essere rappresentati con il pacchiano comportamento anche in campo internazionale della Bulla della Garbatella. Quindi, per il bene dell'Italia, urlatelo anche in Piazza a Renzi, esperto nell'arte della rottamazione, di mettersi alla testa dei suoi "rottamatori". Sarebbe una mini guerra di Liberazione.

Ho dedicato diverso tempo per arrivare a un dato che dovrebbe essere il più attendibile: gli italiani decisamente contrari alla posizione che ci ha fatto assumere la Meloni nella guerra, ora sono il 53 %. Qualche sondaggio parla del 70 %, includendo i perplessi. Forse sarebbe più esatto dire che i guerrafondai sulla linea della Meloni, sono circa il 30 %. Per l'effetto "gregge", la Meloni potrà anche compensare le fughe da FdI con nuove entrate di delusi da altri partiti, sedotti dalla parlantina. Ma il declino della Piaciona è inevitabile.

La frittata da persone poco serie e inaffidabili (Crosetto, Meloni, Mattarella) ormai celebre in campo internazionale (chissà quanti Generali francesi, tedeschi, ecc.… vorrebbero imitare Vannacci) ha evidenziato, come meglio non si poteva, che il governo voluto dagli italiani di destra, è succube della fissazione di non apparire di destra. Questo porta Cangini a scrivere su Formiche "Per fortuna la Meloni sta facendo una politica che non ci si aspettava dai suoi discorsi pre-elettorali." Bel complimento!

La Meloni non è la donna forte che poteva piacere a tanti. È una piaciona civettuola con l'obiettivo di restare in sella il più a lungo possibile, salendo il più possibile in alto. Parecchi dicono euforici o depressi "durerà 30 anni", nel constatare che anche Cacciari la porta come esempio alla povera Schlein, che ha sbagliato e di grosso, mestiere. Speriamo proprio che non duri neanche 3 anni.

Marco Rizzo sarà a Rimini per presentare con Padre Cobantous  il libro di Lorenzo Bertocchi su Peppone e Don Camillo: meglio l'incontro tra tolleranti e con forti motivazioni ideologiche e morali... che la nostra tendenza alla Torre di Babele.

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