Cirinnà, la gladiatrice Monica Decima Meridia ci ripensa e va al collegio 4
Monica Decima Meridia, dopo circa 24 ore, cambia idea e si candida presso il collegio 4 di Ostia
Monica Cirinnà, la gladiatrice ci ripensa: in neanche 24 ore passa dai piagnistei alla maschia accettazione del collegio
A Roma si dice “chi ci ripensa è cornuto”. Noi pensiamo che Esterino Montino, sindaco di Fiumicino, possa dormire sonno tranquilli non per l’età della consorte ma perché la Cirinnà è donna morigerata e fedele. Tutto parte da una cuccia di cane. Una cuccia magica che esattamente un anno fa materializzò ben 24.000 € in banconote da 500, affastellate con degli elastici blu. Un miracolo si disse.
La cuccia magica si trovava nella tenuta toscana dei due a Capalbio e la storia, che ha dell’inverosimile, non ha ancora avuto una conclusione perché all’inizio la Cirinnà aveva deciso di rinunciare al malloppo, ma dopo un po’, anche in questo caso (deve essere un vizio) - c’aveva ripensato e voleva indietro i soldi perché li aveva trovati sulla sua proprietà.
Ora l’ha rifatto. Ci ha ripensato. In sole 24 ore abbiamo assistito sia alla disperazione e ai piagnistei della senatrice che alla maschia accettazione della pugna gladiatoria. Il Pd infatti le aveva tolto il collegio senatoriale di Roma 1 (centro) per darle la “ciofeca” di Roma 4 (Ostia). La pasionaria rossa aveva detto che si era trattato di un sonoro ceffone che Enrico Letta le aveva assestato come punizione per la bizzarra e stravagante vicenda della “cuccia magica”.
La senatrice aveva fatto notare con la sua solita veemenza -che provoca addirittura l’invidia di Paola Taverna (ed è tutto dire) - che il collegio di Ostia era “fascista e in una zona non adatta alla sua delicata sensibilità sia di donna che di senatrice”. Ma Ostia confina proprio con quel Fiumicino di cui il marito è eterno sindaco. E come può essere questo fenomeno per cui per pochi metri tutto cambia e si passa da falce e martello a fiamma tricolore? Misteri della fede.
Fatto sta che lei aveva rifiutato la proposta e già affilava le armi per fargliela pagare a Letta quando all’improvviso è arrivata la conversione dopo una notte insonne in cui le sono apparsi gli antenati e gli spiriti dei comunisti del tempo che furono che l’hanno ammonita alla lotta.
Allora lei ha preso coraggio e ha detto di sentirsi gladiatora, Monica Decima Meridia, ed anche se il collegio è ostile lotterà per i diritti degli ultimi, dei Lgbt, delle bestie e dei poveri. Insomma ha accettato la proposta. E peccato se non potrà più ingolfarsi le dita nelle tartine al salmone degli attici del centro storico, come sempre ha fatto. L’importante è la ‘ggente che deve lavorare per vivere. Come la sua colf di cui ebbe a dire, sempre nell’esilarante vicenda della cuccia magica:
“Ero già nei pasticci di mio, nelle ultime settimane. Nei pochi giorni di ferie, cinque per la precisione, sto facendo la lavandaia, l’ortolana, la cuoca. Tutto questo perché la nostra cameriera, strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps, ci ha lasciati da un momento all’altro. Volete sapere il motivo? Mi ha telefonato un pomeriggio e mi ha detto, di punto in bianco: “Me ne vado perché mi annoio a stare da sola col cane”.
L’intera storia della vicenda, in attesa di una terza puntata, per chi è interessato, è qui: https://www.affaritaliani.it/politica/la-cirinna-aveva-fatto-ricorso-per-cuccarsi-i-soldi-ma-le-e-andata-male-810068.html