Meloni libera tutti: Sala, Zaki, Forti e gli altri cittadini riportati in Italia

La liberazione di Cecilia Sala è un grande successo diplomatico di Giorgia Meloni e del suo governo. Che fa seguito ai casi di Zaki, Forti, Piperno. Salis "salvata" dalle elezioni europee. L'unico flop? La vicenda De Rosa

di Federico Ughi
Politica

Meloni libera tutti:  Sala, Zaki, Forti e gli altri cittadini riportati in Italia

Un capolavoro diplomatico ascrivibile quasi integralmente alla premier Giorgia Meloni: così da più parti è descritta la repentina liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, dal 19 dicembre detenuta in Iran e che nella giornata di mercoledì 8 gennaio ha potuto fare ritorno a casa. La 29enne si trovava a Teheran con un regolare visto, ma è stata accusata dalle autorità iraniane di aver violato le leggi della Repubblica italiana. Si è così ritrovata detenuta nel famigerato carcere di Evin, noto per ospitare dissidenti politici e prigionieri stranieri. Il suo arresto è avvenuto, come noto, in un contesto geopolitico teso, pochi giorni dopo la detenzione in Italia di Mohammad Abedini Najafabadi, un ingegnere iraniano accusato dagli Stati Uniti di aver fornito componenti per droni militari. Questo ha alimentato ipotesi su un possibile legame tra i due casi. Dopo 21 giorni di detenzione, Cecilia Sala è stata rilasciata. Secondo fonti estere, la liberazione sarebbe stata agevolata proprio da un possibile scambio di prigionieri tra i due Paesi, anche se i dettagli delle trattative restano riservati.

Quello che è certo è che la liberazione della giornalista è un significativo successo personale di Giorgia Meloni. Che giunge sulla scia di altri eclatanti episodi avvenuti negli ultimi anni. Vediamo insieme quali.

Il ritorno in Italia di Chico Forti dopo due decenni negli Usa

Un precedente che aveva destato molto clamore, pur se in un contesto decisamente diverso, è quello legato all'imprenditore Chico Forti. Ex produttore televisivo e velista italiano, era detenuto in Florida dal 2000 con una condanna all'ergastolo. Dopo oltre due decenni di detenzione, è stato trasferito in Italia nel maggio 2024 per scontare il resto della pena. Forti era stato arrestato nel 1998 a Miami con l'accusa di omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, proprietario del Pikes Hotel di Ibiza, che l'italiano stava cercando di acquistare. Secondo l'accusa, Forti avrebbe ucciso Dale Pike per coprire una presunta truffa legata all'acquisizione dell'hotel. Dopo oltre due decenni di detenzione negli Stati Uniti, grazie a intensi sforzi diplomatici, il governo italiano ha ottenuto il suo trasferimento in Italia. Ad accogliere Forti a Pratica di Mare il 18 maggio 2024 c'era proprio la premier Giorgia Meloni. Successivamente, Forti è stato trasferito nel carcere di Rebibbia a Roma e poi in quello di Verona. In Italia, la Corte d'Appello di Trento ha riconosciuto la sentenza statunitense, confermando la condanna all'ergastolo. Tuttavia, il sistema penitenziario italiano prevede la possibilità di benefici, come permessi premio.

La vicenda di Ilaria Salis, incarcerata a Budapest ed eletta a Bruxelles

Ancora più risonanza e controversie per la vicenda di Ilaria Salis. L'insegnante e attivista antifascista milanese era stata protagonista di scontri avvenuti l'11 febbraio 2023 a Budapest. Era stata arrestata con l'accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti. Dopo l'arresto, Salis era stata detenuta in un carcere di massima sicurezza a Budapest, dove aveva denunciato condizioni di detenzione disumane, tra cui celle infestate da insetti, scarsa igiene e limitazioni nei contatti con l'esterno. Grande impressione avevano suscitato le immagini delle sue udienze in tribunale, condotta in aula in catene.

Il 15 maggio 2024, dopo oltre un anno di detenzione preventiva, le autorità ungheresi hanno concesso a Salis gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, dietro pagamento di una cauzione di 40mila euro. La diplomazia italiana si è naturalmente attivata sin da subito per ottenerne l'espatrio, ma decisiva in questo frangente è stata la decisione di Salis di candidarsi al Parlamento europeo per Avs. Eletta il 14 giugno 2024, ha ottenuto l'immunità parlamentare ed è stata così liberata dagli arresti domiciliari potendo fare ritorno in Italia.

La liberazione dello studente egiziano Zaki

Grandi attenzioni ha ricevuto anche il caso di Patrick Zaki, cittadino egiziano attivista per i diritti umani e studente dell'Università di Bologna. Arrestato all'aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020 mentre rientrava per visitare la famiglia, è stato accusato di diffusione di notizie false e incitamento alla protesta, basandosi su alcuni post pubblicati sui social media. Durante l'interrogatorio, Zaki ha denunciato di essere stato sottoposto a torture, tra cui percosse ed elettroshock. Successivamente, è stato trasferito al carcere di Tora, noto per le dure condizioni detentive. Nonostante le numerose richieste di rilascio da parte di organizzazioni internazionali e governi, Zaki è rimasto in detenzione preventiva per 22 mesi, con ripetuti rinnovi della custodia cautelare. Il suo processo, nel frattempo, subiva numerosi rinvii, sino alla condanna nel luglio del 2023 a tre anni di carcere. Ma il giorno dopo la sentenza,  il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha concesso la grazia a Zaki, ponendo fine alla sua detenzione. Il 20 luglio, Zaki è stato rilasciato ed è tornato in libertà per rientrare in Italia.

La travel blogger Alessia Piperno incarcerata a Teheran

Tornando all'Iran: il 28 settembre del 2022 fu arrestata nel giorno del suo 30esimo compleanno Alessia Piperno, travel blogger romana. La giovane si trovava a Teheran in giorni di grandi proteste  a seguito della morte di Mahsa Amini. Dopo l'arresto, Alessia è stata detenuta nel carcere di Evin, lo stesso di Cecilia Sala, dove ha trascorso 45 giorni  in condizioni difficili, come ha successivamente raccontato nel suo libro "Azadi". Il 10 novembre 2022, grazie agli sforzi diplomatici italiani,  Piperno è stata rilasciata ed è tornata in Italia.

 

Ilaria De Rosa, incarcerata per uno spinello

Non sempre l'attività diplomatica dà tuttavia gli esiti sperati. Lo testimonia la vicenda di Ilaria  De Rosa, giovane hostess trevigiana arrestata il 5 maggio 2023 a Gedda, in Arabia Saudita, con l'accusa di possesso di stupefacenti. Secondo le autorità saudite, durante una festa privata, le forze dell'ordine avrebbero trovato un piccolo quantitativo di hashish nascosto nel suo reggiseno. De Rosa ha sempre negato ogni addebito, dichiarandosi innocente. Dopo l'arresto, è stata detenuta in un carcere femminile a circa 45 chilometri da Gedda. Il 13 giugno 2023, un giudice monocratico l'ha condannata a sei mesi di reclusione, con successiva espulsione dal Paese al termine della pena. Condanna confermata in appello il 17 agosto 2023, nonostante gli sforzi dei legali e le dichiarazioni di innocenza della giovane. Solo dopo aver scontato la pena, De Rosa è stata rilasciata ed espulsa dall'Arabia, per fare ritorno a Roma.

Quanti sono i cittadini italiani detenuti all'estero

Il dato più recente sui detenuti italiani all'estero è stato fornito dall'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria: nel 2024 si tratterebbe di 2.663 cittadini. Di questi, circa il 35% è in attesa di giudizio, con sentenze non definitive o in attesa di estradizione. La maggior parte si trova in Paesi dell'Unione Europea, con la Germania che detiene il primato (1.079 detenuti), seguita da Spagna (458) e Francia (231).

 

 

 

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