Claudia Fusani fissa da Gentili dimentica il femminismo e difende la "cipria"
Siamo certi che se non fossimo stati in campagna elettorale la Fusani avrebbe fatto nero quel povero umarell di Letta che si era azzardato parlare di cipria...
La Fusani fa parte di quel ristretto cerchio magico che è fisso in Tv nei talk show
L’ineffabile Claudia Fusani è ormai una presenza televisiva fissa. Una vera prezzemolina che, soprattutto d’estate, puoi trovare anche alle 2 di pomeriggio -di un afosissimo ferragosto- che discetta di tutto: dal Big Bang, ai Buchi neri, alla cipria della Meloni.
Ad esempio ieri sera era da Veronica Gentili a Controccorrente (Rete4), insieme a Daniele Capezzone, Daniela Santanchè e Giampiero Mughini.
La Fusani -che è giornalista presso TiscaliNews- fa parte di quel ristretto cerchio magico che è fisso in Tv nei talk show, un po’ come quegli Stati che hanno il seggio eterno nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Inamovibili per diritto divino.
A Repubblica –dove lavorava prima- ha anche passato un guaio serio perché ammise di essere una informatrice del Sismi di Nicolò Pollari per la vicenda di Abu Omar. Repubblica la relegò –come punizione- al sito internet finché l’amica Concita De Gregorio non venne in suo aiuto portandosela all’Unità
La sua verve è nota. La chiamano la “Botteri dell’Arno” perché c’assomiglia anche fisicamente e dice le stesse cose. Come è noto il suo femminismo acido d’antan. Aderisce stancamente all’archetipo della “pasionaria rossa”, tutta infradito, collanine etniche, polemiche sui maschi e sinistra militante.
Ad esempio ieri sera si parlava, ancora una volta, della battuta del segretario del Pd Enrico Letta che ha parlato di cipria che si dovrebbe mettere la Meloni per essere accettata in Europa.
Ebbene, la Fusani si è trovata improvvisamente di fronte ad un terribile dubbio: difendere l’amato femminismo o la sinistra? Ci ha pensato un attimo, ha strabuzzato gli occhi, si è ravviata i capelli, ha sganciato un sospirone, e poi ha sentenziato con l’occhio ingrifato: “Non mi pare proprio una battuta sessista e misogina come ha affermato la Meloni”. E vai. Enigma risolto. Fine del dubbio.
Siamo certi che se non fossimo stati in campagna elettorale la Fusani avrebbe fatto nero quel povero umarell di Letta che si era azzardato a parlare di cipria per una donna del XXI secolo. Ma adesso lo siamo (in campagna elettorale) e il femminismo passa in secondo piano perché c’è in giro il pericolo fascista. Ubi maior…