Governo, caccia al sostituto di Draghi: Brunetta, Cartabia e Franco in pole

La conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio ha tolto ogni dubbio: Mario Draghi si candida ufficialmente al Quirinale

Di Alberto Maggi
Politica
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Quirinale, è ufficiale: Mario Draghi è in campo per la presidenza della Repubblica

E' ufficiale. La conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio ha tolto ogni dubbio. Mario Draghi è pronto a trasferirsi al Quirinale. Chiarissime le sue parole, inequivocabili. I punti chiave sono quando ha affermato che tutti gli obiettivi del Pnrr sono stati raggiunti, che i progetti andranno avanti a prescindere da chi sarà a Palazzo Chigi e che lui è un "nonno a servizio delle istituzioni, decide il Parlamento".

Non solo, SuperMario ha anche detto che l'importante è che ci sia un'ampia maggioranza a sostegno del governo. Traduzione: il premier si candida ufficialmente al Quirinale e annuncia, tra le righe, che è pronto a indicare un presidente del Consiglio che abbia la stessa base parlamentare per arrivare fino al termine della legislatura. In prima fila, come noto, i ministri Vittorio Colao, Daniele Franco e Marta Cartabia. Non è neppure da escludere l’ipotesi che a proseguire l’azione dell’esecutivo nel ruolo di presidente del Consiglio sia il ministro più anziano, ovvero Renato Brunetta.

Le parole di Draghi non sono piaciute affatto a Silvio Berlusconi, impegnato da settimane a trovare i numeri per tentare la scalata al Quirinale. Ma anche Pd e M5S hanno dubbi sull'elezione del capo dell'esecutivo al Colle. E' evidente che Draghi, se davvero sarà candidato, dovrà essere eletto al primo scrutinio, quando è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi.

In caso contrario, laddove dovessero prevale i veti incrociati e i franchi tiratori, si aprirebbe un caos istituzionale senza precedenti. Se Draghi fallisse l'elezione al Colle alla prima votazione, il governo cadrebbe immediatamente e lo scenario politico sarebbe a dir poco incerto. Ora bisognerà vedere che cosa produrrà il tavolo tra le forze politiche in programma per i primi di gennaio dopo l'ok finale alla Legge di Bilancio per il 2022, ma su un punto ormai non ci sono dubbi: Draghi è in campo per la presidenza della Repubblica.

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