Concorsopoli Puglia: "Non ha detto una parola e gli abbiamo messo il massimo"

Le intercettazioni inchiodano i fedelissimi del presidente Emiliano. "Questo a 74 non ci arriva, diciamo che ha fatto ricorso". Nuovi guai per il governatore

Politica
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Concorsopoli: "Dobbiamo dire che ha fatto ricorso, non ci arriva a 74"

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, deve fare i conti con l'ennesima inchiesta che riguarda suoi fedelissimi. L'ordinanza sull'inchiesta Re Artù è costruita su 8 capi d'imputazione - si legge sul Giornale - che vanno da assunzioni in sanità per in cambio di sesso, accreditamenti di ospedali privati per posti di lavoro, e concorsi truccati per soldi, cozze e aragoste. Un capitolo riguarda i consorzi di bonifica, enti commissariati per un buco di bilancio attualmente di 160 milioni di euro ma che continuavano ad assumere amici truccando i concorsi pubblici.

Queste - prosegue il Giornale - alcune delle intercettazioni che riguardano l'ex assessore Totò Ruggeri. Renna: "Questo ha il punteggio proprio basso come titoli, per cui non ha risposto quasi a niente, ma anche se li diamo... comunque arriva giusto ad essere idoneo". Ruggeri: «Allora fatemelo arrivare qui intanto». Renna: «Arriva... 70 qua arriva non ci arriva a 74, come cazzo fa ad arrivare a 74...». Ruggeri: «Tocca cambiare... dicendo che ha fatto ricorso... per farlo arrivare qua... prima di sto cazzo di Favale. Chi cazzo è sto Favale? Se ne può andare a fanculo ed entra». Ancora Ruggeri in un'altra telefonata: «Mi hai fatto fare un casino guarda, una parola non ha detto... gli abbiamo messo Il massimo al colloquio 60 e non ha detto una parola... non ha detto una parola...».