Condono edilizio, Salvini insiste e annuncia. "Sarà inserito nel Piano Casa"
Il leader della Lega studia la misura per "far calare i prezzi degli immobili". Ma precisa: "Non riguarderà le villette abusive sul mare e simili"
Condono edilizio, il "Piano casa" di Salvini prende forma. Accelerata in vista delle Europee
Matteo Salvini tira dritto su un nuovo condono ma ci tiene a precisarne gli aspetti, riguarderà l'edilizia "ma non ville abusive sul mare o sui greti dei fiumi". Il 16 gennaio il leader della Lega - si legge su La Stampa - ha riunito banche e associazioni dell’edilizia a Roma, nella sede distaccata del ministero delle Infrastrutture a Pietralata. Seconda riunione in poche settimane, per parlare del Piano Casa, l’imponente progetto di trasformazione urbana che il vicepremier della Lega punta a realizzare entro il 2025, ma di cui proverà a dare un assaggio in chiave elettorale già nei prossimi mesi, prima delle Europee di giugno. Salvini ha fretta. E anche per questo motivo, introducendo la riunione, è stato chiaro nello scegliere le parole tra gli invitati al tavolo: "Ho intenzione di introdurre nel piano un condono edilizio".
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"Parlo - ha precisato - di piccoli abusi e irregolarità, difformità rispetto ai progetti iniziali su pareti, cantine, verande, box". Il tema dei prezzi nelle grandi città - prosegue La Stampa - potrebbe rivelarsi esplosivo per il governo. Gli affitti per gli studenti sono stati una prima prova della crisi. Il mercato sta impazzendo. Le case-vacanza e gli affitti brevi hanno drogato il valore mensile degli immobili. L’alto tasso dei mutui ha complicato il sogno di molte persone di avere una casa di proprietà.
Le idee da sintetizzare sono tante. Banca Intesa, per esempio, racconta di come sta pensando di intervenire sul patrimonio immobiliare che gestisce a Milano per abbattere i prezzi e rendere la seconda e più cara città d’Italia un luogo più accessibile di quanto non lo sia oggi. In questo piano rientrerà, nelle intenzioni di Salvini, il mini-condono. Nel giugno del 2023 la Lega ha depositato una proposta di legge che propone di abolire “la doppia conformità”, che vincola le ristrutturazioni perché obbliga a dimostrare che l’abuso commesso era ed è conforme alla normativa edilizia, al di là del progetto.