Elezioni, lite Letta-Meloni sul presidenzialismo. Chi preferisci? Vota

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Politica
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Confronto tra i principali leader politici in vista delle elezioni politiche del 25 settembre

 

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Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha invocato "prezzi amministrati per 12 mesi per aiutare le famiglie e le imprese, è necessario per fare una legge. Se non faremo così la nostra strategia salta, l’obiettivo di Putin è strangolare l’Europa". Letta, poi, ha detto che si impegnerà per rafforzare "la centralità del Parlamento" e opporsi al presidenzialismo, che – dice – "lo indebolirebbe".  Letta si è dato tre macro-obiettivi. 5 anni per far sì che i nostri insegnanti abbiano uno stipendio in linea alla media europea, rendere obbligatoria la scuola di infanzia e allungare l’obbligo fino alla maturità (tra qualche mormorio di disapprovazione dalla platea) e l’introduzione dell’Erasmus nelle scuole superiori

Giorgia Meloni, presidente di di Fratelli d'Italia, ha affermato: "Bisogna rimettere al centro i cittadini, non mi sembra un sistema impresentabile. Abbiamo pagato l’instabilità politica con governi che si formano e si riformano dentro i palazzi. Questa modifica costituzionale sarebbe molto utile. La presidente di Fdi ha aggiunto: "Sono stata l’unica ad avere il coraggio di proporre le preferenze, affinché gli elettori scelgano i propri candidati". Meloni ha avanzato una proposta sul tema scuola. "Non ci può essere merito se non c’è uguaglianza nelle opportunità. È un paradosso che mentre diamo a tanti ragazzi che potrebbero lavorare il reddito di cittadinanza, non si trova il personale, in settori come il Made in Italy". Secondo Meloni, per aumentare i salari in Italia bisogna abbassare la tassazione sul lavoro: "Se vogliamo affrontare seriamente la questione non dobbiamo parlare di salario minimo, ma di cuneo fiscale". Salvo puntualizzare: "Per tutta la platea dei lavoratori autonomi, la questione dell’equo compenso è importante, così come sono convinta che serva un sistema unico di ammortizzatori sociali". Ha ribadito inoltre la sua contrarietà al Reddito di cittadinanza nella misura in cui «mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo: Il lavoro ha una sua dignità. Assistenza e lavoro non si mettono sullo stesso piano".

Matteo Salvini ha parlato della necessità di potenziare "il rapporto tra scuola e lavoro". Il segretario della Lega Salvini ha elencato quattro "proposte a prova di voto", consistenti innanzitutto nella detassazione su straordinari e premi a dipendenti e collaboratori. Riguardo il Reddito, a suo dire andrebbe mantenuto per chi non è abile al lavoro, mentre "gli altri, alla prima proposta rifiutata dovrebbero perderlo di diritto". È poi tornato sul tema della Flat Tax (che "non riguarda i milionari, ma famiglie, monoreddito fino a 55mila euro e bireddito fino a 70mila euro"), e delle pensioni, scagliandosi contro l’aumento dell’età pensionabile.

Parlando della scuola, Antonio Tajani, numero di Forza Italia, ha insistito sulla necessità di favorire anche una formazione di tipo tecnico e professionale. Ancora Tajani: "Serve una vera politica per la cresciuta che punti su industria, impersa, commercio, artigianato e agricoltura. Se non c'e' una visione complessiva, che deve partire da una riduzione delle tasse sul lavoro, non si puo' pensare a una politica per la crescita che favorisca l'occupazione. Il tema fondamentale e' meno tasse per far crescere imprese e quindi occupazione".

Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ha voluto dire la sua sul tema dei salari: "La contrattazione aziendale va favorita con gli strumenti che esistono, per far sì che il salario minimo sia contrattato tra azienda e lavoratore. Il lavoro nero non lo combatti col salario minimo". Ha poi anche lui espresso la sua ferma contrarietà al Rdc: "La povertà non si combatte solo con i soldi: c’è bisogno di un insieme di servizi che solo enti locali e terzo settore possono mettere in campo", ha concluso.

Quella energetica "e' un'emergenza piu' grave di quella del Covid: a settembre rischiano di non riaprire le imprese e dunque, oltre al tetto al prezzo del gas, bisogna intervenire subito con un provvedimento speciale per far vivere la spina dorsale del Paese". A dirlo è stato Maurizio Lupi, capo politico di Noi moderati. Ancora Lupi:  "La scuola deve creare persone adulte capaci di affrontare la realta'. La scuola paritaria offre un servizio pubblico".

Luigi Di Maio. Parlando della crisi energetica, l’ex M5s è tornato a chiedere un tetto europeo al prezzo del gas. Sul lavoro Di Maio ha ammesso: "I centri dell’impiego hanno fallito. È meglio permettere alle aziende di fare la proposta direttamente ai percettori del reddito. Ma non sono d’accordo ad abolire la misura per la fascia più debole della popolazione, come i disabili".

"Oggi al Meeting di Rimini non e' stata ospitata la voce del Movimento 5 Stelle. C'era invece una sfilata di politici che fanno finta di litigare in pubblico e poi intorno ad un tavolo trovano sempre l'accordo. Poi ci siamo noi, diversi da loro. Siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci. Come le persone che difendiamo: lavoratori, giovani e piccole imprese non garantiti e tutelati da nessuno. #dallapartegiusta". Lo scrive su Facebook il presidente del M5s, Giuseppe Conte, pubblicando una foto della riunione dei leader politici prima dei loro interventi.