Consiglio Ue, risoluzione in dodici punti per tenere unita la maggioranza su Ucraina e non solo
Anteprima: "work in progress" fino all'ultimo. I punti chiave
Matteo Salvini - Giorgia Meloni - Antonio Tajani.
Un testo finale che tenga unita la maggioranza e che anzi faccia esplodere le spaccature non solo delle opposizioni ma anche all'interno dello stesso Pd
Un testo articolato e composto da dodici punti. E' quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare in merito alla risoluzione della maggioranza da votare prima alla Camera e e poi al Senato a seguito delle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del vertice Ue a Bruxelles di giovedì e venerdì.
Il Centrodestra ha accantonato la strada della semplice risoluzione base, quella del testo scarno usato spesso in passato: "Ascoltate le parole del presidente del Consiglio, la Camera e/o il Senato, le approva". Questo per dimostrare agli italiani, ai partner europei ma anche alle opposizioni lacerate (il Pd è diviso al suo stesso interno come a Strasburgo) che nonostante le differenze in politica estera il Centrodestra è in grado di trovare la sintesi, la famigerata quadra di bossiana memoria.
Si tratta di un 'work in progress' fino all'ultimo minuto quello di scrivere la risoluzione, ma fonti della maggioranza spiegano che sostanzialmente i punti chiave saranno: nessun invio di soldati-militari italiani in Ucraina se non con una missione ONU, conferma dell'Italia come partner affidabile dell'Ue e quindi nessuna deriva ungherese inseguendo Orban ma nemmeno accodandosi all'attivismo di Macron, fondamentale legame con la Nato e soprattutto con gli Stati Uniti di Donald Trump, coni quali bisogna assolutamente tenere aperto il confronto non solo sugli armamenti e sul conflitto russo-ucraino ma anche sul tema dei dazi.
Nessun passaggio, nemmeno generico e senza enfasi, sull'ipotesi di un esercito comune Ue, anche se oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di una somma si eserciti nazionali coordinati tra loro e non di militari dell'Unione, altrimenti la Lega - su questo punto Matteo Salvini è stato chiarissimo con la premier Giorgia Meloni e il vicepremier Antonio Tajani, la Lega non voterebbe il testo della risoluziione. Confermato il sostegno all'Ucraina e la condanna alla Russia per l'invasione di tre anni fa fino al raggiungimento di una pace "giusta", come ripete sempre il Presidente Sergio Mattarella.
Non solo. Anche la conferma che l'Italia non utilizzerà i fondi di coesione per il riarmo e che le spese militari vanno assolutamente scorporate dal Patto di Stabilità Ue. Una serie di mediazioni e di contrattazioni tra ii capigruppo della maggioranza, i leader e Palazzo Chigi per arrivare a un testo finale che tenga unita la maggioranza e che anzi faccia esplodere le spaccature non solo delle opposizioni ma anche all'interno dello stesso Pd come già accaduto a Strasburgo.
"La maggioranza è d'accordo. Ci sono in Europa posizioni non collimanti perché apparteniamo a famiglie europee diverse, ma in Aula presenteremo una risoluzione unitaria. Non so se le opposizioni riusciranno mai a fare lo stesso. Grazie al centrodestra l'Italia ha una politica estera coerente che ha reso l'Italia orgogliosa", ha confermato il deputato Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia, fedelissimo di Meloni. Il senso della sintesi finale della risoluzione - spiegano fonti di tutti i partiti della maggioranza - sarà quella di rafforzare la sicurezza del Paese sotto l'ombrello della NATO, quindi anche e soprattutto degli Usa di Trump.
Non solo Ucraina ed Europa, però. La premier in Aula e la risoluzione della maggioranza, su input della Lega ma anche della stessa leader di Fratelli d'Italia e del suo partito, sottolineeranno con forza l'importante della difesa dei confini meridionali dell'Unione europea, la lotta all'immigrazione clandestina, rivendicando anche il modello dei centri in Albania che hanno trovato ampio consenso anche a Bruxelles.
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