Conte-Casalino chiusi nel "bunker" 5s cercano soluzioni. Telefonata a D'Alema
Il leader dei grillini valuta la strada da intraprendere. Il nodo è cosa fare con Di Maio ma tutti gli interlocutori indicano una sola via
M5s vicino alla scissione: la prossima mossa è quella decisiva
Il caos nel M5s continua. Il duro scontro tra Conte e Di Maio non sembra sanabile e bisogna trovare una soluzione che non faccia sparire il Movimento per sempre dopo la dura lezione arrivata dalle ultime elezioni. Giuseppe Conte e Rocco Casalino - si legge sul Corriere della Sera - avrebbero bisogno di passare all’offensiva, e invece sono costretti a guardarsi le spalle: dai risultati ingloriosi delle elezioni, dal taglio dei parlamentari, dalla fine del doppio mandato condita da deputati e senatori spaventati e riottosi, e da Beppe Grillo, addirittura furente. Considera un suicidio i lunghi coltelli nel Movimento e un boomerang la tentazione di espellere Luigi Di Maio.
Il guaio, quando ti stringono in un bunker, - prosegue il Corriere - è che per uscirne hai bisogno di alleati. Ma niente è gratis se sei in difficoltà. Il Pd la ragiona così: il centrodestra può avere più voti, ma solo se fa finta di non essere diviso. Con l’area progressista si potrebbe addirittura vincere, a condizione di non buttare via niente. E così parla con Giuseppe Conte, che nel periodo del governo insieme ha imparato almeno in parte ad apprezzare, ma parla anche con Luigi Di Maio, nella versione via di Damasco fin dall’elezione del presidente della Repubblica. E così dal bunker, si vocifera che Conte parli con Enrico Letta, con Goffredo Bettini e addirittura con Massimo D’Alema. E sempre stando ai boatos tutti e tre gli avrebbero detto che no, non può buttare fuori l’amico Luigi. Così passerebbe dalla parte del torto, darebbe segnali di debolezza.