Conte detta le condizioni a Schlein: "Noi col Pd solo se fa fuori i cacicchi"

Il leader M5s alla segretaria: "Liberi il partito dai capibastone". Sarracino apre, Guerini chiude: "Fanno la corsa contro di noi, ingenui a pensare l'opposto"

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Politica

Conte a Schlein: "Se libera il Pd da cacicchi e capibastone sto con lei"

''Sono sereno ma preoccupato per la situazione generale''. Se Schlein ''vuole mantenere fede all'impegno preso nel marzo del 2023, quando fu acclamata segretario del Pd al grido di 'libererò il partito da capibastoni e cacicchi', parole sue, troverà in me il più grande partner favorevole a quest'operazione''. Lo ha detto il leader M5S, Giuseppe Conte, parlando ad 'Accordi&Disaccordi', in onda su canale Nove. 

Quindi, ribadisce il sostegno del M5S a Michele Laforgia, non capendo "perché non lo indichi come candidato a Bari anche il Pd". Ammette che le primarie nel capoluogo pugliese le avrebbero comunque vinte i Dem "perché su questo sono molto più attrezzati di noi" e, dopo aver attaccato il governo che ha tentato di "politicizzare" la vicenda di Bari osservando che la "destra è meglio che non parli", ribadisce che per il suo movimento quella della legalità è un qualcosa dalla quale non si può prescindere. Poi sferra l'affondo più duro: "Non è il M5S che aiuta la destra", come sostenuto anche da Schlein nel suo comizio a Bari, "questo è un ragionamento malato e viziato. Forse sono gli scandali della politica, quando ci sono - incalza - che favoriscono la destra". 

Sarracino apre a Conte, Guerini chiude. Schlein smarrita

C'è chi sembra starci. “Non possiamo avere un partito che seleziona le persone solo sulla base di quante preferenze portano al capo di turno", dice in un'intervista a Il Fatto Quotidiano Marco Sarracino, responsabile Mezzogiorno del Pd, e da qualche settimana anche commissario a Siena. "Facendo così si mette in crisi l’idea stessa di Pd, mentre noi abbiamo bisogno di premiare chi fa battaglia politica nella società. Elly ha vinto le primarie anche perché portatrice di questa esigenza, in particolare al Sud”.

Un'altra ala del Pd, però, come racconta Repubblica, è ben più scettica. In particolare, Lorenzo Guerini, l’ex ministro della Difesa che fa il controcanto alla linea della segretaria: "Io sinceramente non sono sorpreso. Che Conte faccia la sua corsa sul Pd è evidente da tempo, non la vedeva solo chi non la voleva vedere. Ma l’ingenuità in politica non è una virtù".