Conte: "Il governo delegittima i magistrati e fa la lotta all'Antimafia"

"Meloni sta indebolendo le norme anticorruzione e spuntando le armi di inquirenti e giudici"

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Il j'accuse di Conte su governo e magistrati

"Il governo Meloni sta indebolendo le norme anticorruzione e spuntando le armi della magistratura, un pezzo alla volta". Lo afferma il leader del M5s Giuseppe Conte, che, in un'intervista a 'Repubblica', lancia un'accusa durissima all'esecutivo: "La verità è che interi settori della maggioranza sono più concentrati a far la guerra all'antimafia che a mettere all'angolo mafiosi e corrotti".

In particolare, Conte cita quelli che definisce "gli attacchi ignobili nei confronti del vicepresidente dell'Antimafia Cafiero De Raho e con lui ai vertici della procura antimafia. Quando è di tutta evidenza che gli accessi abusivi alle informazioni personali sono avvenuti, negli anni della sua gestione, al di fuori della Dna. La maggioranza invece sta strumentalizzando per mettere in discussione l'intera struttura. È in atto uno smantellamento meticoloso e inesorabile della normativa anti corruzione e di essenziali strumenti investigativi come le intercettazioni. Non è cosa da poco. E nessuno può restare alla finestra ad osservare inerte, pena la corresponsabilità. Occorre una mobilitazione dentro e fuori il Parlamento".

"Questo esecutivo - rincara la dose il leader grillino - mira ad assoggettare il potere giudiziario, secondo una logica di subordinazione perseguita da tutti coloro che, da Gelli in giù, hanno lavorato per condizionare obliquamente i processi decisionali democratici. Questa maggioranza vuole scardinare il nostro ordinamento costituzionale e, in particolare, i principi dell'autonomia della magistratura e della legge 'uguale per tutti'. Quanto ai test psico-attitudinali, ho qui davanti l'appello che gli esponenti della società scientifiche di psicoanalisi e psicoterapia firmarono contro la riforma Castelli nel 2004. È più attuale che mai".