Cop28, Italia ininfluente: Pichetto (che non sa l'inglese) via prima del voto

Il ministro dell'Ambiente ha già lasciato Dubai, ancora prima della fine dei lavori e della firma del documento finale. Bonelli dei Verdi: "Scandaloso"

di redazione politica
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Cop28, un flop assoluto in cui l'Italia non ha nessuna voce in capitolo. Il caso Pichetto Fratin

La Cop28 a Dubai è ormai giunta alle battute finali e salvo miracoli dell'ultimo minuto non porterà a nessuna svolta. Troppo forte il blocco dei Paesi arabi che fanno muro sui combustibili fossili. Come ogni Cop che si rispetti, anche la numero 28 - si legge su Il Corriere della Sera - va ai tempi supplementari. Fino alle ore piccole. Fuori dall’ufficio del presidente Sultan Al Jaber, ieri a tarda sera, c’era ancora una lunga coda di ministri e negoziatori, in attesa d’essere ricevuti. L’ospite emiratino non è riuscito a mantenere la promessa di chiudere il vertice nel giorno dell’ottavo anniversario dell’Accordo di Parigi, ma fin dal mattino ha assicurato ai suoi ospiti che "il fallimento non è un'opzione". Impresa non facile, dopo l’ondata di critiche che ha travolto lunedì la sua proposta di accordo finale, rimasta orfana del paragrafo sul "phase out", l’eliminazione graduale, dei combustibili fossili.

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Chi sicuramente non influirà sul documento finale, però, - prosegue Il Corriere - è l'Italia. Il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin ha già addirittura abbandonato la sede del vertice, ancora prima della firma finale del documento. Fratin era già stato criticato per essersi ritrovato ai margini del summit, non parlando inglese e con poche competenze in materia. "Il governo italiano è fuggito mentre è in corso uno scontro tra i Paesi che vogliono tutelare petrolio e gas e chi si batte per la l’uscita dalle fonti fossili. È scandaloso che il ministro sia partito in un momento così cruciale", ha attaccato Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. "Il governo italiano si è rivelato il miglior alleato dei sauditi e della Russia di Putin".