Covid, e i morti per le altre malattie? Nessuno ne parla. Ecco i numeri choc

Perché Speranza parla solo di Covid? Intervista a Maria Rita Gismondo (Sacco di Milano)

Di Alberto Maggi
Maria Rita Gismondo
Politica
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COVID, "NESSUNA GIUSTIFICAZIONE DAI DATI PER VACCINARE I BAMBINI 5-11 ANNI"

“Credo che il Covid sia ancora un problema sanitario importante, ma certamente non meno di quella pandemia silente che non suscita alcun interesse mediatico, causata dalla mancata assistenza sanitaria generata dall'emergenza Covid”. Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, risponde alla domanda di Affaritaliani.it su per quale motivo il ministro della Salute Roberto Speranza abbia tenuto l'ennesima conferenza stampa parlando unicamente di Covid, vaccini, terza dose e Green Pass. 

“Non conosco il motivo. Certo è che tra tanta comunicazione su Covid, si potrebbe dare spazio anche al resto della sanità, che non è meno importante. Parliamo sempre e troppo di Covid e le altre patologie? E i malati oncologici? E chi soffre di problemi cardio-respiratori e di tanti altri problemi? Sono ancora migliaia di interventi chirurgici restano in lista di attesa. Ora stanno finalmente riprendendo molte chemioterapie, dopo che alcune sono state addirittura sospese. Abbiamo ripreso la sanità ordinaria, ma non siamo ancora alla pari e non abbiamo ancora recuperato i servizi e l'assistenza erogati prima della pandemia, con liste d’attesa di anni. C'è l'assoluta necessità di garantire da parte dello Stato pari attenzione. Bisogna rassicurare la gente e dirle che riavrà la sanità totale, non solo Covid". 

"I dati sono quelli delle istituzioni scientifiche che hanno asserito che durante la pandemia si è assistito ad una riduzione tra il 50 e l'85% dell'attività chirurgica, del 55% degli interventi di cardiochirurgia, del 75% degli elettrocardiogrammi trans esofagei e delle diagnostiche per cardiopatia ischemica, del 10% di nuove diagnosi di scompenso cardiaco”.

Poi la domanda forse più delicata e dolorosa, per le tante vittime (e i loro familiari) di patologie che nulla hanno a che fare con il Covid. Quante persone hanno perso la vita o la perderanno per le altre malattie a causa di questi ritardi? “La sospensione della sanità ordinaria e la paura di recarsi in ospedale per paura del contagio ha provocato un aumento del 20% della mortalità cardiovascolare e di quella in generale”. 

“Gli effetti del COVID-19 sugli screening oncologici e sul trattamento dei tumori del seno e del colon-retto suggeriscono all’incirca 10.000 morti nella prossima decade in eccedenza per tumore del seno e del colon-retto, che è pari all’1% di aumento dei decessi per queste tipologie di tumori. Siamo di fronte a un'altra pandemia di cui nessuno parla".

E infine l'ipotesi sempre più concrete di vaccinare a breve i bambini tra i 5 e gli 11 anni. “Al momento non credo che i dati a nostra disposizione giustifichino questo tipo di vaccinazione, per almeno due motivi: in quella fascia di età la severità della malattia e la mortalità è quasi pari a zero. Peraltro, sappiamo che l’immunità di gregge non sarà mai raggiunta, quindi il rapporto rischio/benefici ad oggi non sembra giustificarne la vaccinazione", conclude Gismondo.