Covid, scuole chiuse. Non riaprono dopo le feste di Natale. Rumor choc
Covid, scuole non riaprono dopo Natale. Il rumor clamoroso che spaventa milioni di famiglie
Covid e scuole, la variante Omicron fa paura
Il rumor è clamoroso. Devastante. Al momento non ci sono conferme ufficiali, ovviamente, ma l'ipotesi inizia a circolare con forza tra fonti politiche e governative. Ormai tutti gli esperti stanno affermando che il virus del Covid circola soprattutto tra i più giovani, tra i bambini, vittime di questa pandemia gestita in modo disastroso dagli adulti, dai governi europei e mondiali. E, incredibilmente, potrebbe essere proprio i più piccoli a subire le conseguenze della nuova ondata di coronavirus spinta dalla variante Omicron.
Covid: Bertolaso, in Lombardia i pù colpiti sono i bambini
"La categoria di età più colpita dal Covid oggi in Lombardia sono i bambini tra i 5 e i 12 anni", ha affermato il consulente della campagna vaccinale in Regione Lombardia, Guido Bertolaso, nel corso di un sopralluogo ai padiglioni di FieraMilano City, dove a partire dal primo pomeriggio prende il via la somministrazione dei vaccini per gli under 12.
"Oggi, nel corso di una diretta Facebook con le famiglie che abbiamo organizzato con Regione Lombardia - ha aggiunto -, mostreremo che i bambini positivi in Lombardia ad oggi sono quelli che si ammalano più facilmente rispetto alle altre categorie perché non sono vaccinati".
"Di fronte anche a questi numeri, non ci sono dubbi sull'esigenza di vaccinare i nostri figli e nipoti, non perché possono essere loro quelli che contaminano le altre persone, ma perché dobbiamo tutelare loro stessi - ha aggiunto Bertolaso - Chi dice che il Covid è una malattia non pericolosa per l'infanzia non sa di cosa sta parlando, basta guardare i dati a livello mondiale".
"E' chiaro che ci sono ancora molti indecisi e incerti - ha detto ancora il responsabile della campagna vaccinale lombarda -. Noi oggi pomeriggio faremo questo grande incontro con pediatri di chiara fama, che curano e lavorano con i bambini da sempre e quindi sono l'espressione più attendibile da ascoltare in questo momento di grande confusione, dove troppi parlano senza sapere di cosa stanno parlando".
"Noi lasciamo invece la parola ai veri esperti, a quelli che della vita dei bambini hanno fatto la loro missione professionale. Non vogliamo costringere nessuno a vaccinare i propri figli, vogliamo convincere i genitori che è fondamentale vaccinare i propri figli", ha concluso l'ex numero uno della protezione civile.
Covid, ipotesi 40mila contagi al giorno a fine dicembre
Queste affermazioni vengono lette da diverse fonti politiche come un modo non solo per spingere i genitori a vaccinari i propri figli ma anche per preparare il terreno a quello che potrà accadere all'inizio di gennaio. Se la situazione non dovesse migliorare nei prossimi giorni, e i modelli matematici parlano di almeno 40mila contagi al giorno a fine dicemnre, non è escluso che il governo possa decidere di non riaprire le scuole dopo la festività di Natale.
Il pressing del ministero della Salute, visti i numeri, sarebbe molto forte sul dicastero dell'Istruzione. Palazzo Chigi attende di capire i numeri a fine mese. Fatto sta che l'ipotesi clamorosa e devastante per milioni di famiglie italiane è quella che lunedì 10 gennaio, dopo il lunghissimo ponte per le feste di Natale e Capodanno, le scuole non riaprano a causa dell'emergenza Covid e della diffusione del virus tra i più giovani.
Dad, un disastro per i bambini con disabilità
La soluzione del governo sarebbe quella del ritorno alla drammatica dad, didattica a distanza, con buona pace delle recenti parole del premier Draghi sul fatto che i tantissimi bambini DVA, diversamente abili, in moltissimi casi non sono in grado di partecipare alla dad (il tutto a prescindere da eventuali zone gialle, arancioni, rosse o lockdown nazionale).
"In pandemia uno studente disabile su quattro non ha seguito la dad", ha affermato due giorni fa il premier. Forse qualcuno dovrebbe spiegare al presidente del Consiglio, il banchiere Draghi, che per molti bambini DVA, ad esempio chi soffre del disturbo dello spettro autistico, la dad è una colossale presa in giro. In sostanza, se davvero si arrivasse a non riaprire le scuole il 10 gennaio il disastro sarebbe per moltissime famiglie, ma sarebbe ulteriormente e particolarmente pesante per le famiglie con bambini con disabilità.