Crippa medita l'addio: "Sto riflettendo se lasciare il M5S"

M5S, Davide Crippa: "Non condivido fino in fondo la linea di Conte"

Davide Crippa (M5S)
Politica
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"Una riflessione è d'obbligo non condividendo la scelta fatta"


"La riflessione se uscire dal partito è d'obbligo. Ho deciso di dare le dimissioni di capogruppo alla Camera per il fatto che non condivido la scelta che è stata fatta e soprattutto le conseguenze, ovvero la rottura del patto progressista che non vedo molto lineare come prospettiva. Da un lato noi un mese fa abbiamo convinto dei territori che magari con il Partito Democratico erano stati in opposizione ad andare in una lista unitaria, con l'idea che la coalizione avrebbe portato a un progetto politico molto più ampio, a un fronte unitario in elezioni successive. Andare a rompere quel patto, così come si era delineato, oggettivamente non era una conseguenza imprevista ma ampiamente prevedibile. Ho percepito in molti colleghi e in interventi che ho sentito che l'idea che la situazione potesse precipitare fosse improbabile, anche perché non si è mai andati a votare in autunno, ma non era così imprevedibile".

Così Davide Crippa, all'indomani delle sue dimissioni da capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle intervenuto a 24 Mattino su Radio 24. Sulla questione dimissioni ha poi aggiunto: "Mi trovavo in una condizione di disagio ad essere comunque capogruppo e dover portare avanti una linea che non condividevo fino in fondo. Oggi lascio spazio a chi può condividere quella linea e a chi può cercare di metterla in campo alla Camera. Da 13-14 anni sono alla Camera e questa scelta comunque non è semplice". Sull'ipotesi di passaggio ad Insieme per il Futuro dice: "Se passerò al movimento di Di Maio? Non ho fatto questa scelta all'epoca e oggi stiamo vivendo un momento molto delicato e non è detto che chi per forza la pensi in maniera diversa o in dissenso rispetto a Conte debba essere incasellato da un'altra parte".

Crippa si dimette da capogruppo del M5s alla Camera. Conte: "Saremo terzo incomodo"

"Non avendo condiviso la linea politica adottata dai vertici del M5s, che ha causato la crisi del governo Draghi e i suoi drammatici effetti economici su famiglie e imprese, nonché la conseguente, prevedibile rottura di quel progetto ambizioso del campo progressista che ci aveva visti protagonisti di una importante svolta politica dentro e fuori dal M5S, ritengo non sia più opportuno proseguire nel ruolo di rappresentanza che svolgo, dopo essere stato eletto per tre volte, alla guida del gruppo parlamentare M5S alla Camera". Lo afferma Davide Crippa all'AGI annunciando la volontà di dimettersi da capogruppo M5s alla Camera.

Conte: "M5s sarà terzo incomodo""

Il Pd con quella norma che non c'entrava niente ha voluto metterci due dita negli occhi". "Draghi ha assunto un atteggiamento di estrema risolutezza. Ha ritenuto, pur dopo 18 mesi di governo, che la dialettica politica dovesse rimanere definitivamente esiliata".

"Siamo stati bullizzati davanti al Parlamento e a tutti i cittadini, siamo stati messi in condizione di non poter piu' sostenere questo governo". È un Giuseppe Conte a tutto campo quello che si affaccia sui social all'ora di cena, per ribadire le coordinate della campagna elettorale M5s.

Frontale con il Pd, accusato di aver dato fuoco alle polveri della crisi con la norma sul termovalorizzatore a Roma, con Mario Draghi, con il sistema dei media. E con il meccanismo del voto utile: "La campagna elettorale è già iniziata. Ci sara' il 'voto utile', o si vota Meloni o Letta. O Calenda, Renzi, Di Maio, Brunetta. Di fatto il voto sarà questo: o votate per l'uno o per l'altro".

"Ci sarà una sorpresa: il terzo incomodo, il Movimento 5 stelle", sottolinea l'ex presidente del Consiglio che, ancora una volta, rivendica al suo Movimento la caratura di forza "veramente progressista".