Crisi di governo, "Draghi resti premier": l'appello disperato dei sindaci
Da Genova a Firenze, passando per Roma, Milano e Torino i primi cittadini "stanno tutti con Draghi". "Abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza"
Crisi di governo, i primi cittadini: "Comportamenti irresponsabili: Draghi resti premier fino al 2023"
"Draghi resti premier": si moltiplicano gli appelli che vogliono che Mario Draghi rimanga presidente del Consiglio fino al 2023. "Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serieta'", si legge nella lettera che undici sindaci hanno inviato al premier.
Crisi di governo, Draghi resti premier: l'appello dei primi cittadini da Roma a Milano
Un appello firmato da: Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova), Antonio Decaro (Bari e presidente Anci), Michele De Pascale (Ravenna e presidente Upi), Giorgio Gori (Bergamo), Roberto Gualtieri (Roma), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (Firenze e coordinatore città metropolitane), Maurizio Rasero (Asti), Matteo Ricci (Pesaro e presidente Ali) e Beppe Sala (Milano).
"Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall'inizio", continua la lettera.
"Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo", rimarcano i sindaci.
"Allo stesso modo, prosegue la lettera scritta dai sindaci, chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane".
"Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilita' storica davanti all'Italia e all'Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilita', certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre citta' perche' senza la rinascita di queste non rinascera' neanche l'Italia", conclude la lettera.