Guerra Ucraina, "Rischio escalation mondiale? Siamo nelle mani di Dio..."

Attacco a Kiev, l'analisi di Alessandro Meluzzi. Intervista

Di Alberto Maggi
Kiev, i civili si addestrano come unità di difesa territoriale in Ucraina. Foto di Dominika Zarzycka per Ipa
Politica
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"Putin non accetterà mai la globalizzazione assoluta e l'omologazione nel nuovo ordine mondiale"


"Il rischio di escalation c'è sempre in tutte le guerre e non sempre dipende dalla volontà dei partecipanti ai conflitti, come insegna la storia con Sarajevo e Danzica", afferma ad Affaritaliani.it Alessandro Meluzzi, psichiatra, saggista e monaco ortodosso, commentando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. "La rivoluzione di Maidan a Kiev è stato un evento pilotato dall'esterno con colossali finanziamenti sorosiani, un errore 'democratico' come quelli in Siria e in Libia. L'Ucraina per sua natura storica è legata alla Russia e invece una metà, quella occidentale, è diventata anti-Mosca e subalterna a milizie paranaziste".

"In un quadro post-sovietico Putin si è sentito minacciato dalla possibilità di avere i missili della Nato a 300 km dalla capitale russa, non era tollerabile. Da una parte abbiamo la tradizionale sindrome di accerchiamento zarista e dall'altro quello della Nato di accerchiare la Russia. Non c'erano dubbi che Putin volesse proteggere i russi del Donbass e di Crimea, che è parte della Russia. Quando gli Stati Uniti intendono intervenire - spiega Meluzzi - dimenticano che la stessa Kiev dal tredicesimo e dal quattordicesimo secolo è parte della Russia. E' come se la Florida o il Texas, parte degli Stati Uniti, volessero l'indipendenza da Washington".

Rischio di terza guerra mondiale? "Siamo nelle mani di Dio e di Maria Regina della pace. L'obiettivo di Putin è quello di neutralizzare la minaccia militare ucraina e la denazificazione del governo di Kiev, eterodiretto ed eterofinanziato. L'orso, come quello russo, è un animale pacifico ma se viene provocato la reazione è durissima. Al momento si tratta di una questione territoriale tra Mosca e Kiev, a meno che non ci siano altri soggetti interessati a una escalation mondiale. Putin non accetterà mai la globalizzazione assoluta e l'omologazione nel nuovo ordine mondiale. Così come non lo accetteranno mai la Cina, l'India e il mondo islamico soprattutto sciita. Il piombo è più veloce e pesante come la carne e il sangue della globalizzazione a base di monete, siringhe e microchip", conclude Meluzzi.

 

 

 


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