Crosetto e l'attico dell'amico gratis. Ma il manager ha appalti col governo
Il ministro vive da quattro mesi in questa casa senza pagare l'affitto. "Devono fare i lavori". Le opposizioni all'attacco: "Chiarisca"
Crosetto e il superattico. Le opposizioni: "Nauseante odore di privilegio"
Il caso del superattico da 220 metri a Roma in cui vive Guido Crosetto continua a tenere banco. Il ministro abita da quattro mesi in questo mega appartamento della Capitale senza versare un euro. La casa appartiene infatti ad un suo amico che, a causa dei ritardi nei lavori di ristrutturazione, ha deciso di non fargli pagare nulla momentaneamente. Ma l'amico di Crosetto Carmine Saladino - si legge su Il Fatto Quotidiano - è anche un imprenditore che ha rapporti con soggetti pubblici nel settore chiave delle investigazioni e della cybersecurity e anche della difesa. Ieri il ministro della difesa ha ribadito che secondo lui non c’era e non c’è nessun motivo di imbarazzo. Lui ha dovuto pagare fino a ottobre la vecchia casa per colpa di Saladino, non essendo pronta la nuova. Una scrittura privata gli garantiva il possesso legittimo e a novembre ha registrato il contratto che - sostiene sempre Crosetto - prevede il primo pagamento mensile da 5 mila euro a gennaio 2024.
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Ma l'ambito di operatività del gruppo Maticmind di cui Saladino è presidente e socio di minoranza e - prosegue Il Fatto - l’esistenza di intercettazioni di conversazioni nelle quali Crosetto era tirato in ballo nel periodo dicembre 2021-luglio 2022 da un avvocato indagato in un'inchiesta (che non coinvolge Saladino e Crosetto) relativa ai tentativi di favorire l’ascesa di una dirigente pubblica per far sì che gestisse i fondi del Pnrr, rendono la vicenda più seria. Le opposizioni vanno all'attacco e chiedono al ministro di chiarire. Sandro Ruotolo del Pd: "Che c'azzecca l'autodifesa del ministro che non paga l'affitto perché ci sono i lavori in corso? Questo è un piccolo depistaggio. Ci invita a guardare il dito e non la luna. Questi rappresentanti della destra di governo sono pieni di conflitti di interessi". Sulla stessa linea il M5s: "Nauseante odore di storia di privilegio della casta politica. Il tema solleva un serio problema di conflitto di interessi o quantomeno di opportunità politica", tuona Marco Pellegrini.