Crosetto out? Terzi di Sant'Agata ministro della Difesa. Ecco chi è. Ritratto

Giulio Terzi di Sant'Agata, senatore di Fratelli d'Italia, potrebbe sostituire Crosetto. Politico filo-Usa, pro-Israele e anti-Cina: ritratto

Di Alberto Maggi
Giulio Terzi Sant'Agata
Politica

Governo, pronto il piano B nel caso in cui Crosetto non potesse continuare nel suo ruolo di ministro della Difesa. Anteprima Affaritaliani.it


Guido Crosetto ricoverato d'urgenza in ospedale per una sospetta pericardite. E subito all'interno del governo e di Fratelli d'Italia scatta il piano B. Ovviamente la speranza è che il titolare della Difesa possa guarire e tornare presto alle sue funzioni di ministro, spiegano fonti del partito di maggioranza, ma laddove i medici consigliassero a Crosetto, dopo il ricorvero, un lungo periodo di riposo, evitando quindi stress e viaggi continui legati al suo ruolo chiave all'interno dell'esecutivo (ruolo che prevede proprio un'attività politica intensa e continua), Meloni avrebbe già pronto il sostituto per la guida della Difesa. Ministero chiave che Fratelli d'Italia non mollerà assolutamente.

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Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, nel caso in cui Crosetto non fosse nelle condizioni fisiche di riprendere il suo lavoro, il nuovo ministro della Difesa sarebbe Giulio Terzi di Sant'Agata, nato a Bergamo il 9 giugno 1946, senatore di FdI, carriera diplomatica lunghissima e ministro degli Esteri nel governo Monti. Terzi di Sant'Agata viene considerata una figura politicamente di destra-destra, molto filo-americano (è stato per più di due anni ambasciatore italiano negli Usa) e molto filo-israeliano (è stato anche ambasciatore a Tel Aviv). Non solo, è anche su posizioni molto critiche nei confronti in particolare della Cina, strenuo sostenitore della rottura con Pechino sulla Via della Seta firmata da Giuseppe Conte.

Ma vediamo chi è e qual è la carriera diplomatica e politica di Terzi di Sant'Agata.

Terzi ha intrapreso la carriera diplomatica nel 1973. Durante i primi due anni al Ministero degli affari esteri è stato responsabile al Cerimoniale della Repubblica e per le visite ufficiali delle delegazioni del governo italiano all'estero. Nel 1975 gli è stato affidato l'incarico di primo segretario per gli affari politici all'Ambasciata italiana a Parigi. Tornato a Roma nel 1978, come Assistente Speciale del Segretario Generale, è stato in Canada come Consigliere Economico e Commerciale per quasi cinque anni, periodo di forte crescita della cooperazione economica e high-tech tra Italia e Canada. È stato Console Generale a Vancouver durante l'Expo 86, dove ha promosso grandi eventi per l'imprenditoria e la cultura italiana sulla costa pacifica del Canada. Nel 1987 è tornato a Roma per prestare servizio, prima presso la direzione generale degli affari economici, dove si è occupato soprattutto di nuove tecnologie e in seguito alla direzione generale del personale. Il suo successivo incarico all'estero è stato a Bruxelles, dove ha ricoperto la carica di consigliere politico presso la Rappresentanza d'Italia alla NATO subito dopo la Guerra Fredda, la

Crosetto in buone condizioni, assenti danni cardiaci

Nella tarda serata di ieri il ministro della Difesa Guido Crosetto si è recato presso il pronto soccorso dell'ospedale San Carlo di Nancy per un perdurante dolore al petto. Gli accertamenti e il monitoraggio ai quali è stato immediatamente sottoposto presso la struttura ospedaliera, informa la Difesa, "hanno evidenziato una lieve pericardite e l'assenza di danni cardiaci. Nelle prossime ore il ministro Crosetto, le cui condizioni di salute sono buone, verrà sottoposto a ulteriori esami, per accertare le cause del malore". Il ministro ringrazia "per i numerosi messaggi di vicinanza e amicizia ricevuti da parte del mondo istituzionale e politico, di maggioranza e di opposizione, nonché per l'affetto testimoniato da tanti cittadini comuni".

riunificazione tedesca e la prima Guerra del Golfo.

Dal 1993 al 1998 è a New York presso la Rappresentanza d'Italia alle Nazioni Unite, dapprima come primo consigliere per gli affari politici e successivamente come ministro e vice rappresentante permanente, sotto la guida dell'Ambasciatore Francesco Paolo Fulci. Durante questo periodo - segnato dalla Guerra in Bosnia, dalla Guerra civile somala e dai conflitti nella regione dei Grandi laghi africani - l'Italia è stata membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A metà degli anni Novanta la globalizzazione e le nuove sfide alla sicurezza internazionale sottolineavano la necessità di grandi riforme degli organi dell'ONU, una causa che l'Italia ha sostenuto in tutte le sedi delle Nazioni Unite.

Ha anche prestato servizio presso il Ministro degli affari esteri a Roma come vicesegretario generale, direttore generale per la cooperazione politica multilaterale e diritti umani e direttore politico, occupandosi principalmente di sicurezza internazionale e di questioni politiche, con particolare riferimento all'attività del Consiglio di sicurezza, dell'Assemblea generale e del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, oltre che a quella di organi quali il Consiglio Europeo, la NATO, il G8 e l'OCSE. Ha inoltre consigliato il ministro degli Esteri in materia di sicurezza internazionale, concentrandosi sui Balcani occidentali, il Medio Oriente, l'Afghanistan, l'Africa orientale, la proliferazione nucleare, il terrorismo e i diritti umani.

È stato ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004, un periodo caratterizzato dallo scoppio della Seconda Intifada, dal miglioramento delle relazioni tra l'UE e Israele durante la Presidenza italiana dell'UE (luglio-dicembre 2003) e dal rinnovato impegno di Israele e dell'Autorità Palestinese nel processo di pace.

Dal 20 agosto 2008 al 30 settembre 2009, è stato rappresentante permanente d'Italia alle Nazioni Unite a New York, dove ha guidato la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza durante l'ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente (2007-2008).

Dall'8 ottobre 2009 al 16 novembre 2011 è stato Ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America.

Il 16 novembre 2011 è nominato ministro degli affari esteri del governo Monti. Prestando giuramento soltanto il giorno successivo, perché si trovava a Washington nell'esercizio del suo mandato di Ambasciatore negli Stati Uniti. Nel corso del suo mandato, ha svolto 1.483 incontri ed eventi, che hanno riguardato 91 Paesi diversi, con 75 visite ufficiali all'estero e 138 incontri con altri ministri degli esteri, dei quali 63 in Italia e 75 all'estero.

Durante il suo mandato ha sostenuto il "Gruppo Westervelle" di 11 ministri degli esteri dedicato al tema "più Europa". Ha promosso la moratoria per la pena di morte e la campagna per l'eliminazione delle mutilazioni genitali femminili. Ha promosso con Albania e Grecia la firma dell'intesa fra i tre Ministri degli esteri per la realizzazione del gasdotto "Transadriatico". Recandosi a Mogadiscio, ha riattivato i rapporti a livello politico con le nuove istituzioni della Somalia, al fine di garantire appoggio per la stabilizzazione della regione del Corno d'Africa.

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