D'Alema, il petrolio col Qatar e i guai del fedele Panzeri. Imbarazzo a sx
Provenzano: "Vedere ex leader della sinistra fare i lobbisti in grandi affari internazionali, fa capire perchè gli elettori non si fidano più di noi"
Qatar-gate, D'Alema e il "tempismo" che non aiuta la sinistra
Il caso Qatar-gate sta mettendo in imbarazzo la sinistra. Antonio Panzeri, l'ex eurodeputato arrestato, considerato dall'accusa il "manovratore", proviene proprio da Articolo Uno, vale a dire il partito di Roberto Speranza e Massimo D'Alema. Caso vuole - si legge sulla Stampa - che l'arresto di Panzeri coincida con il lavoro che in questi giorni sta portando avanti proprio D'Alema come consulente privato. L'ex premier sarebbe il tramite tra il governo italiano e un gruppo di investitori del Qatar pronti a rilevare la raffineria della russa Lukoil a Priolo. Una coincidenza temporale che spinge Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd, a una critica amara: "A proposito di Qatar, una nota a margine. Non c'entra con la vicenda a dir poco orribile dell'Europarlamento, ma vedere ex leader della sinistra fare i lobbisti in grandi affari internazionali non è solo triste, dice molto sul perché le persone non si fidano, non ci credono più".
L'ex presidente del Consiglio - prosegue La Stampa - ha creato connessioni prima tra le aziende cinesi e la Protezione civile italiana, e poi tra il governo di destra della Colombia e Leonardo. A livello politico oggi Antonio Panzeri non aveva più grandi incarichi di partito all’interno del movimento fondato da Roberto Speranza e Massimo D’Alema: eppure un certo legame per diverso tempo è intessuto tra l’ex dem e i due leader della sinistra italiana. Tanto con D’Alema quanto con Speranza, Panzeri era uno degli uomini più in vista tra i fedelissimi.