Dazi, Benifei (Pd): "Il viaggio di Meloni da Trump rischia di essere un disastro, andiamo a sbattere noi e l'Europa"

"La premier giustifica il tycoon e il suo vice Vance". Parla l'eurodeputato del Pd

Di Alberto Maggi
Brando Benifei
Politica

"Trovare accordi è necessario ma la strada oggi è ancora molto in salita e perciò pretendere sempre rispetto e muoversi in modo unitario come europei è il minimo per poter ottenere dei risultati"


"In queste settimane la presidente Meloni e i suoi ministri hanno parlato di offrire agli americani una revisione radicale delle norme europee sulla transizione ecologica e hanno dato ragione alle critiche all’Europa del vicepresidente Vance. Con queste premesse questo viaggio rischia di essere un disastro: una visita che in linea teorica poteva contribuire al dialogo transatlantico in una fase di avvio delle negoziazioni fra governo americano e Commissione europea rischia di trasformarsi in una esibizione di debolezza e un danno alla posizione europea, che non deve frammentarsi". Brando Benifei, eurodeputato del Pd e presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con gli Stati Uniti, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla domanda su che cosa si aspetti dal viaggio di domani della premier Giorgia Meloni a Washington e dall'incontro con il presidente Usa Donald Trump.

"Sono tornato da pochi giorni da una missione ufficiale del Parlamento europeo per incontrare il nuovo Congresso americano e la nuova Amministrazione a guida Trump e dalle discussioni che ho avuto ho compreso chiaramente la distanza che c’è oggi con l’Europa, su un ampio spettro di questioni, dalla tutela della libertà di espressione, all’uso dei dazi e la loro durata nel tempo, fino alla legittimità della legislazione europea quando impatta sulle imprese americane", sottolinea l'europarlamentare del Pd.

"Trovare accordi è necessario ma la strada oggi è ancora molto in salita e perciò pretendere sempre rispetto e muoversi in modo unitario come europei è il minimo per poter ottenere dei risultati, mantenendo sempre sul tavolo tutte le contromisure possibili, dalle limitazioni all’accesso delle imprese americane agli appalti alle misure tariffarie per i servizi digitali e finanziari: invece, con la postura sostanzialmente remissiva e giustificatoria assunta da Meloni, scelta dettata più per ragioni politiche che per l’interesse del Paese, rischiamo di andare a sbattere e portare con noi l’Europa", conclude Benifei.

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