Ddl Zan affossato, c'è dietro la mano del leghista Calderoli. "Ci ho goduto"

Il senatore: "Ho scritto 3-4 pagine ben argomentate, non una semplice richiesta. Così la presidente ha detto sì al voto segreto"

Politica
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Ddl Zan affossato, c'è dietro la mano del leghista Calderoli

Il Ddl Zan è stato affossato in Senato. Ben 23 i franchi tiratori questa volta. Serviranno mesi adesso per riscrivere e ripresentare una legge contro l'omotransfobia. Dietro a questa operazione c'è una firma, quella di Roberto Calderoli della Lega. La sua conoscenza dei tecnicismi parlamentari si è rivelata decisiva. "Devo dire - spiega Calderoli al Corriere della Sera - che ci ho proprio goduto. Mi è venuto naturale: quando ho visto che sulle questioni pregiudiziali e sulle richieste di sospensiva il centrodestra era già andato molto vicino alla vittoria, ho pensato che con il voto segreto avremmo portato dalla nostra qualcun altro. E così è stato… Io non riesco a capire una tale ignoranza dei regolamenti".

"Avrebbero dovuto aspettarselo. E invece - prosegue Calderoli al Corriere - hanno fatto come quello che si aspetta di avere il paracadute e invece ha preso uno zaino, pieno di lattine di carne in scatola. Perché si può anche andare sotto di uno o due voti... Ma qui sono stati 23. Io avrei potuto presentare la richiesta di voto segreto anche con le firme di 20 senatori. E invece, ho presentato una richiesta di tre o quattro pagine, ben supportata dal punto di vista giuridico, che è stata approfondita anche dalla presidente Casellati con i suoi uffici".