Ddl Zan, pioggia di emendamenti per affossare la legge

L'esame del provvedimento in bilico verso settembre dopo l'apertura del confronto in Aula in Senato

Milano, grande manifestazione per il Ddl Zan contro l'odio omotransfobico Lapresse
Politica
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Ddl Zan, dalla Lega 700 emendamenti. Faro puntato sulle richieste di modifica di Italia Viva e del gruppo delle Autonomie

Per il ddl Zan oltre 1000 emendamenti presentati. Intanto la conferenza dei capigruppo, attesa per oggi 20 luglio, fisserà il nuovo calendario ma dopo l’apertura del confronto nell'Aula del Senato l’esame del provvedimento molto probabilmente slitterà a settembre. In testa è la Lega, che ha presentato 700 emendamenti. Fari puntati sulle richieste di modifica del partito di Matteo Renzi. Al momento le posizioni restano immutate e distanti. Per i dem la valanga di emendamenti della Lega significano una sola cosa, e cioè la volontà dei "lumbard" di voler affossare la legge. “Se il Pd vuole dialogare noi li ritiriamo”, dichiara la Lega. “Il dialogo è doveroso”, insiste Salvini, ma Letta non ha intenzione di modificare la sua linea. "Lo chiede il Santo Padre, lo chiedono gli italiani" continua il leader del Carroccio, che prosegue: "il Parlamento non può dividersi su tutto, occorre fare le riforme della giustizia, del fisco, della pubblica amministrazione. Sul ddl Zan si tratta di tenere ciò che di buono contiene quindi aumentar le pene per chi offende, aggredisce, insulta due ragazzi o ragazze che hanno il diritto di amarsi senza che nessuno si permetta di dire alcunché, togliendo però, anche in questo caso, i bambini dalla contesa politica con le teorie gender, il bavaglio e la censura".

Si aggiungono Forza Italia che ne ha presentati 134, Fratelli d'Italia 127. La senatrice Udc Paola Binetti ha chiesto da sola circa 80 modifiche. Le Autonomie propongono invece 4 modifiche al testo. Un po' più difficili i conti delle richieste che provengono dal gruppo Misto: cinque da Gregorio De Falco e tre da Mattia Crucioli dell'Alternativa C'è.

Poi ci sono gli emendamenti depositati da Italia Viva. Il primo, firmato insieme alla senatrice della Svp Julia Unterberger, chiede di modificare l'articolo 1 del ddl introducendo il testo "la presente legge ha come finalità quella di perseguire le condotte discriminatorie fondate su misoginia, abilismo, omofobia o transfobia" al posto di "fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità". Il 2° emendamento introduce una modifica all'articolo 7 del ddl sull'istituzione della giornata contro l'omofobia, introducendo "nel rispetto della piena autonomia scolastica". Altri due emendamenti sono stati depositati dal senatore socialista Riccardo Nencini, che siede nel gruppo Iv, in cui si chiedono modifiche all'articolo 4 del testo. "Ai fini della presente legge, è fatta salva qualunque forma di manifestazione del pensiero che non configuri istigazione al compimento di atti discriminatori o violenti", si chiede di aggiungere, oltre al riferimento all'articolo 21 della Costituzione.