Dell’Utri ne fa 80. Sul CorSera una pagina a pagamento, una presa di posizione

Una pagina a pagamento dedicata a Dell'Utri sul Corriere della Sera in occasione dell'80esimo compleanno

Politica
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Oggi 11 settembre Marcello Dell’Utri compie 80 anni. E il Corriere della Sera dedica all'ex politico italiano, senatore per Il Popolo della Libertà e prima di Forza Italia, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, una sua pagina a pagamento con la scritta: "Auguri Caro Marcello". 

Una pagina a pagamento che, qualcuno fa notare, significa anche una presa di posizione nei confronti di un condannato in via definitiva. Non può non tornare in mente quando nel 2014 fece parecchio discutere la scelta dello stesso CorSera di pubblicare una pagina pubblicitaria "a favore del condannato Dell'Utri".

Il giornalista dell’Espresso, Emiliano Fittipaldi, tra gli altri, allora commentò su facebook che è “come se il New York Times pubblicasse una pagina a pagamento con scritto Tieni duro, Gambino (l'erede di Al Capone)". La pubblicazione di quella pagine suscitò la rabbia non solo dei media ma anche della politica. Nell’articolo dal titolo “al tuo fianco, Marcello”, una serie di messaggi esprimevano solidarietà all'ex senatore Fi.

Dell'Utri, promosso nel '73 alla direzione generale della Sicilcassa a Palermo, servizio di credito agrario, torna a Milano l'anno seguente per lavorare presso l'Edilnord su richiesta di Silvio Berlusconi, per il quale svolge anche la mansione di segretario. Segue in particolare i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore. Nel 1982 incomincia la sua attività in Publitalia '80, la società per la raccolta pubblicitaria della Fininvest fondata da Berlusconi, dal quale riceve la nomina di amministratore. Poi l'ingresso in politica, dopo che nel '93 fonda "Forza Italia! Associazione per il buon governo" con Berlusconi. Nel 1996 è deputato al Parlamento nazionale, dal 1999 è parlamentare europeo per Fi e nelle elezioni politiche del 2001 viene eletto Senatore della Repubblica. A gennaio 2013, dopo che il procuratore generale di Palermo ha richiesto per lui sette anni di carcere, il senatore in un'intervista al Fatto dichiara di volersi ritirare dalla scena politica.