Di Maio: "Ora basta, usciamo". Così ne ha portati via oltre 60 al M5s di Conte

Il ministro degli Esteri ha rotto gli indugi dopo le parole di Fico. Riunione notturna con i fedelissimi e poi la telefonata a Grillo

Politica
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Di Maio svuota il M5s: da Sileri a Ruocco, da Castelli a Spadafora

Luigi Di Maio ha lasciato il M5s. La notizia era nell'aria a causa dei rapporti compromessi con il leader Conte. Ma sulle tempistiche e le modalità il ministro degli Esteri ha spiazzato tutti. In una nottata è nato un nuovo gruppo parlamentare "Insieme per il futuro". Dopo la scissione varata da Luigi Di Maio, il primo partito di maggioranza a sostegno del governo Draghi - si legge sul Corriere della Sera - diventa la Lega: 193 parlamentari (132 deputati e 61 senatori). A ruota c’è il M5S, che si ferma a quota 165, sottraendo 51 eletti a Montecitorio e 11 a Palazzo Madama, passati con i nuovi gruppi dei fedelissimi del ministro degli Esteri. Nella compagine draghiana ci sono poi Forza Italia (134) e il Pd (132).

A seguire il titolare della Farnesina - prosegue il Corriere - ci sono anche pezzi importanti del governo, come la viceministra Laura Castelli (Economia). Poi i sottosegretari: Manlio Di Stefano (Esteri), Dalila Nesci (Sud), Anna Macina (Giustizia) e Pierpaolo Sileri (Salute). Qualcuno, come l’ex Guardasigilli Alfonso Bonafede, non se l’è sentita e ha preferito restare tra gli stellati, ma la campagna acquisti è tutt’altro che chiusa. La decisione è arrivata di notte, dopo una giornata scandita dagli impegni istituzionali. Lunedì sera Luigi Di Maio ha riunito il suo cerchio più stretto di collaboratori, ha soppesato le evoluzioni delle ultime ore e ha deciso di rompere gli indugi. «Ora basta, usciamo», avrebbe detto ai suoi il ministro degli Esteri. Si vocifera anche di una telefonata con Beppe Grillo, per spiegare al «padre nobile» i motivi della scelta. Il colpo di grazia definitivo è arrivato dopo le parole di Fico.