Stop alla pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, Di Pietro ad Affari: "Errore grave"

"Sintesi? Così ogni giornalista dà l'interpretazione che vuole, diventa un arbitrio e riduce i diritti". Intervista all'ex pm di Mani Pulite

Di Alberto Maggi
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Di Pietro: "Se i provvedimenti di custodia cautelare vengono pubblicati nella loro interezza, ogni giornalista può dare all'opinione pubblica un testo e una notizia in modo chiaro e senza alcuna interpretazione"


"Lo ritengo un errore grave, soprattutto perché, rimettendo agli organi di informazione, il dovere di fare solo una sintesi, ognuno potrà dare al provvedimento l'interpretazione che vuole". L'ex pm di Mani Pulite Antionio Di Pietro, interpellato da Affaritaliani.it, boccia la decisione del Consiglio dei ministri di bloccare la pubblicazione integrale delle ordinanze di custodia cautelare".

"Se al contrario i provvedimenti di custodia cautelare vengono pubblicati nella loro interezza, ogni giornalista in buona fede può dare all'opinione pubblica un testo e una notizia in modo chiaro e senza alcuna interpretazione", sottolinea Di Pietro.

In sostanza, secondo l'ex leader di Italia dei Valori ed ex ministro, "la sintesi delle ordinanze di custodia cautela diventa un arbitrio e da un lato riduce il diritto all'informazione e dall'altro il diritto a conoscere i fatti nella loro interezza da parte dei cittadini", conclude. 

 

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