"Dietro Mattarella Ursula-Scholz-Macron". Cdx irritato per i siluri del Colle
Pnrr, Giustizia, clima: le parole del Presidente hanno colpito la maggioranza
Ma Meloni non vuole liti con Quirinale e Ue
A microfono acceso tutti silenti. Nessuno della maggioranza critica il presidente della Repubblica. Ma le parole pronunciate ieri da Sergio Mattarella, durante la cerimonia del ventaglio, hanno irritato non poco il Centrodestra. Su tre punti - Pnrr, clima e giustizia - l'affondo del Capo dello Stato ha lasciato il segno. "Il Presidente è garante della Costituzione e non del Pnrr", spiega un deputato di Fratelli d'Italia off the record. E ancora: "Il Parlamento fa le leggi e il potere esecutivo appartiene al governo e non al Quirinale".
L'impressione, parlando con i parlamentari della maggioranza, è che secondo il Centrodestra dietro le dichiarazioni forti di Mattarella ci sia l'Europa. Il Presidente, comunque, si sente spesso e ha un filo abbastanza diretto sia con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, sia con i principali leader dell'Ue, Olaf Scholz, Cancelliere tedesco, ed Emmanuel Macron, presidente francese. Quindi è opinione diffusa nella maggioranza che quei richiami di ieri con quegli accenti forti siano in qualche modo non solo il pensiero dello stesso Mattarella ma anche delle istituzioni europee e dei leader dei principali Paesi dell'Unione.
Fatto sta che Mattarella ha toccato nel segno, perché togliere in questo momento dai fondi del Pnrr i finanziamenti per il dissesto idrogeologico non sembra proprio una scelta lungimirante. Tutti i sondaggi dicono che gli italiani sono preoccupati e infatti Giorgia Meloni, prima di partire per il viaggio negli Usa da Joe Biden, ha annunciato un grande piano per fronteggiare i cambiamenti climatici. Non solo, un amministratore lungimirante come Luca Zaia ha attaccato i negazionisti del global warming. Anche sul salario minimo, pur non toccato da Mattarella, la premier ha aperto e dialoga con Carlo Calenda. Non solo, anche sulla Giustizia Palazzo Chigi ha messo un freno al ministro Carlo Nordio e sta cercando di evitare una guerra con la Magistratura.
Ma un conto è Meloni e un conto è il Centrodestra. Il corpaccione parlamentare della maggioranza ha preso molto male le parole del Presidente, c'è anche chi parla di "una bacchettata inattesa che non avrebbe mai fatto se ci fosse stato il Pd al governo". Malumori e irritazione che comunque non sfoceranno certo in una lite maggioranza-Quirinale, anche perché la premier, insieme al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intende proseguire nella trattativa, nel dialogo e nei rapporti distesi con Bruxelles, a partire dalla prossima Legge di Bilancio per il 2024. Ma quelle parole dure di Mattarella hanno lasciato il segno in molti deputati e senatori del Centrodestra.