Disabilità e scuola, Vannacci non va demonizzato. Anzi...

La cosa peggiore è limitarsi a leggere il titolo di un giornale, precisamente quello dell'intervista a Vannacci de La Stampa di sabato 27 aprile

Di Alberto Maggi
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Roberto Vannacci 
Politica

Frequentare la scuola regolarmente per permettere l'integrazione con i coetanei ma insieme a questo doveroso diritto affiancare anche scuole speciali con educatori formati e psicologi

 

Il generale Roberto Vannacci, candidato indipendente nelle liste della Lega alle elezioni europee, ha detto una cosa giusta, corretta e perfino ovvia sul tema dei bambini e dei ragazzi disabili. A scriverlo è il padre di due bambine che soffrono del disturbo dello spettro autistico e conosce il problema della disabilità molto bene occupandosene quotidianamente in prima persona. La cosa peggiore è limitarsi a leggere il titolo di un giornale, precisamente quello dell'intervista a Vannacci de La Stampa di sabato 27 aprile che sintetizzava le parole del generale con "Classi separate per i disabili". Niente affatto. Contattato domenica 28 aprile da Affaritaliani.it, Vannacci ha spiegato esattamente la sua ricetta che è proprio quello che serve ai bambini e ai ragazzi DVA (diversamente abili).

Frequentare la scuola regolarmente per permettere l'integrazione con i coetanei ma insieme a questo doveroso diritto affiancare anche scuole speciali con educatori formati e psicologi che possano al meglio gestire le varie tipologie di disabilità, psichica e/o fisica. Il problema, semmai, è che queste strutture sono pochissime, le liste d'attesa sono lunghissime e non c'è alcun aiuto da parte dello Stato, delle regioni e dei comuni. Tutto sulle spalle delle famiglie. L'idea di Vannacci non è ghettizzare i bambini e i ragazzi con disabilità ma offrire loro, accanto alla scuola, un ulteriore specifico supporto che integri e non sostituisca l'educazione statale o paritaria. Purtroppo, come spesso accade, ci si ferma a un titolo, fatto male, e scattano le polemiche. Poi andando a capire nello specifico la proposta si scopre che la verità è totalmente diversa e, anzi, è condivisibile. La ministra Locatelli, leghista con la delega alla disabilità, ascolti questi appelli e cerchi di investire di più nelle strutture di supporto per bambini e ragazzi DVA.