Dl Ucraina Senato ok con 214 sì. Marcucci (Pd): grave voto contro-assenze M5S
Dl Ucraina: pochi assenti Senato, 3 M5s, 3 Lega e FI, zero Pd. I 5 Stelle: ok convinto fiducia, no forzature su 2% difesa
L'Aula del Senato conferma la fiducia al Governo sul decreto Ucraina con voti 214 voti favorevoli, 35 contrari e nessun astenuti. Il provvedimento e' approvato in via definitiva: prevede misure per l'accoglienza dei profughi e dispone l'invio di equipaggiamenti militari a Kiev.
Dl Ucraina: Marcucci, grave voto contro e assenze di M5s
"E' molto preoccupante e molto grave che importanti cariche istituzionali del M5S abbiano votato contro il Dl Ucraina, come il Presidente della Commissione Esteri Petrocelli, o non abbiamo partecipato al voto, come il Presidente della Commissione Bilancio, Pesco". Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.
Dl Ucraina: pochi assenti Senato, 3 M5s, 3 Lega, zero Pd
Poche assenze 'non giustificate' tra le fila della maggioranza in Senato in occasione del voto di fiducia sul decreto Ucraina. A differenza di quanto avvenuto alla Camera lo scorso 17 aprile, quando e' stato dato il primo via libera al provvedimento, dove a risaltare sono state soprattutto le assenze (solo 397 i deputati presenti, 392 i votanti, in missione 78. Tra i deputati che non hanno partecipato al voto pur non risultando in missione 22 di Forza Italia, 37 della Lega, 28 di M5s, 21 del Pd, 23 del Misto), a palazzo Madama i non partecipanti al voto ma non in missione ne' in congendo sono pochi. I partecipanti al voto e votanti sono 249. Sono solo 3 gli assenti del Movimento 5 stelle (altri 8 i senatori pentastellati assenti 'giustificati' perche' in missione o congedo), 3 della Lega (12 i senatori leghisti in missione o congedo), 5 di Forza Italia (12 in missione o congedo), nessuna assenza per il Pd (3 i senatori in missione o congedo), nessuna assenza nemmeno tra le fila Iv (4 in missione o congedo). E' quanto risulta dai tabulati della votazione a palazzo Madama. I tre senatori del Movimento 5 stelle che non hanno partecipato al voto di fiducia sul decreto Ucraina e che non rientrano nell'elenco dei parlamentari in missione o congedo, scorrendo i tabulati ufficiali della votazione, sono Alberto Airola, Gianluca Ferrara e Daniele Pesco. Diversi, invece, i senatori M5s che pur risultando in missione o congedo hanno poi partecipato al voto. Sempre da tabulati delle votazioni, su 73 senatori M5s 62 hanno votato la fiducia, 8 quelli in missione e 3 assenti; su 63 senatori leghisti 48 hanno partecipato al voto, 12 in missione e 3 assenti non nell'elenco di quelli in missione (Bagnai, Siri, Sudano); dei 51 senatori di FI 34 hanno votato, 12 gli azzurri in missione e 5 gli assenti non nell'elenco di quelli in missione o congedo. Nella fila del Pd, su 39 senatori 36 hanno votato, 3 risultano in missione o congedo, nessun assente 'ingiustificato', idem per Iv: su 15 senatori 11 hanno votato, 4 in missione o congedo, zero assenti 'senza giustificazione'.
Dl Ucraina: M5s, ok convinto fiducia, no forzature su 2% difesa
"Le scelte" sulle spese militari "vanno condivise senza fughe in avanti e senza forzature. Cosa sarebbe successo senza la nostra strenua resistenza? Ecco a cosa serve il M5s, a difendere sempre i cittadini e il Paese, in questo caso da chi sfruttando l'onda emotiva di una guerra in corso cercava di perseguire interessi che hanno a che vedere con i profitti dell'indiustria militare". Lo ha detto in Aula del Senato la capogruppo M5s Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul decreto Ucraina. La presidente dei senatori pentastellati ribadisce la "soddisfazione per le parole del ministro Guerini che dopo aver detto che l'aumento al 2% entro il 2024 ora parla di aumento delle spese militari guaduale e progressivo entro verso il 2028 venendo incontro alle nostre richieste". Castellone ricorda la scelta sofferta" di M5s di dire si' all'invio di armi, ma "e' stata una scelta morale di non lasciare solo il popolo ucraino", tuttavia "siamo preoccupati che queste armi possano finire nelle mani sbagliate e allora chiediamo al governo di vigilare".
Dl Ucraina: Lega, bene armi ma importante colloquio con Putin
"Il governo italiano ha il dovere di prestare tutto l'aiuto necessario al popolo ucraino, aiuti militari compresi, anche rispettando il patto atlantico". Cosi' il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, intervenendo in Aula sul decreto Ucraina, chiarendo che il suo partito e' "favorevole al provvedimento e favorevole alla fiducia". "E' giusto rispettare gli impegni interenazionali, e' necessaria una difesa comune europea, come effetto di deterrenza. La Lega, allo stesso tempo, a differenza di altri, ha chiesto di moderate i toni perche' il mondo sta camminando su una sottile linea rossa, che puo' farci precitare verso l'escalation del conflitto e una terza guerra mondiale. Quindi: dosare bene le parole che si dicono e stare molto attenti alle azioni che si vogliono intraprtendere", ha continuato. "Torniamo al nostro alveo naturale: quello della diplomazia. Vogliamo vedere una Italia che sia in prima linea sul fronte diplomatico e siamo contenti che il presidente Draghi e il governo abbiano intrapreso questa iniziativa: la telefonata con Zelensky ma anche con Putin e' stata importante, il premier ha detto 'Vogliamo parlare di pace'", ha sostenuto. "L'obiettivo e' il negoziato. Che il governo faccia quello che e' giusto fare, che e' contenuto in questo decreto, ma che spinga la sua azione" diplomatica, ha proseguito, cosi' come "e' giusto aiutare i profughi che per la maggior parte sono donne e bamnbini che scappano dalle bombe". "Come Lega abbiamo chiesto e ottenuto - ha concluso - che sui minori non accompagnati lo Stato si faccia carico integralmente delle spese".