Dossieraggio, Crosetto vuole essere sentito dal Copasir. "Non ho detto tutto ai pm di Perugia..."
Il ministro della Difesa si sfoga con i suoi fedelissimi: "Ma quale complottismo, racconterò tutto"
Dossieraggio, Crosetto vuole essere ascoltato dal Copasir: "Basta minimizzare cose gravissime"
Guido Crosetto questa volta vuole andare fino in fondo, il ministro della Difesa è pronto per essere ascoltato dal Copasir sul caso dei dossieraggi. "Non posso parlare di un'inchiesta in corso — va ripetendo in privato ai suoi fedelissimi, in base a quanto risulta a La Repubblica — o di cose gravi e segrete". E però, i colpi continuano ad arrivare. E quindi, questo silenzio sarà a termine. Il ministro vuole andare al Copasir. "Spero che mi chiamino", va dicendo alle persone con cui si confida. "Spero che lo facciano, così altri staranno poi zitti per un po'". E vuole andare davanti al comitato per la sicurezza della Repubblica perché, ha spiegato agli stessi interlocutori, intende spingersi addirittura oltre la deposizione rilasciata a Perugia. Lì ha messo a verbale "cose gravi e attinenti il mio lavoro e la sicurezza dei miei uomini".
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Ma ha mantenuto comunque un profilo prudente, a suo dire. Nel mirino finiscono anche i presunti complicati rapporti con l'Aise, per "le mancate informazioni alla Difesa che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale". Non a caso, sempre in privato ha confidato ai suoi di avere in qualche modo edulcorato «alcuni punti" sapendo che prima o poi «sarebbero diventati pubblici». Certo, però, resta agli atti la risposta di Palazzo Chigi che esclude la responsabilità dei Servizi nella questione di Perugia. E le indagini della procura umbra che, per il momento, hanno escluso che dietro i “dossieraggi” — la definizione è di Chigi — ci potessero essere uomini dei Servizi.
Il Copasir si riunirà oggi pomeriggio con al centro della discussione proprio il rapporto di collaborazione con l’Aise. Non saranno tempi necessariamente brevi, anzi: la maggioranza, come detto, non ha fretta di complicarsi la vita. E però, alla fine sarà inevitabile sentire Crosetto. Il quale, sempre lontano dai riflettori - conclude La Repubblica - non potendo sbilanciarsi con un’inchiesta in corso — va ripetendo che solo in tempo sarà galantuomo: un giorno sarà chiara "la verità", l’unica in grado di "far vergognare" chi ha provato a "minimizzare cose gravissime".