Dossieraggio, Meloni rompe il silenzio: "Arianna non ha scheletri nell'armadio"

"Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi", ha dichiarato la premier

di redazione politica

Assalto alla diligenza Manvora Giorgia Meloni

Politica

Dossieraggio, Meloni rompe il silenzio nel nuovo libro di Bruno Vespa

In un passaggio del nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 30 ottobre ‘Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa)’, di cui sono state anticipate alcune parti, Giorgia Meloni parla della sorella Arianna e del caso di dossieraggio sui conti bancari.

“Quando è uscita questa notizia, mia sorella mi ha mandato la foto dell'estratto del suo conto in banca”, dice. “C'erano 2.100 euro. Mi ha scritto: ‘Se me l'avessero chiesto, lo avrei detto io quanto avevo sul conto’, con la faccina che ride. Credo che si accaniscano su Arianna perché non ha le tutele che posso avere io, ma colpire lei è come colpire me. Purtroppo per loro, hanno a che fare con un'altra persona che non ha scheletri nell'armadio”, continua.

E prosegue: “Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi, quando si capiva che sarei potuta andare al governo. Sulla vicenda dei dossieraggi mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo, perché, nella migliore delle ipotesi, alla base di questo lavoro c'era un sistema di ricatto ed estorsione, ma nella peggiore siamo davanti al reato di eversione. Nessuno Stato di diritto può tollerare una cosa del genere”.

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