Dossieraggio, Nordio: "Scandalo di una gravità inaudita. Toghe coinvolte? Pronto a intervenire"

Il ministro: "Non sappiamo ancora quale sia l'estensione reale di questo scandalo". Poi la condivisione delle parole di Gratteri: "Sul caso Palamara ha ragione: non agiva da solo"

di redazione politica
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Dossieraggio, Nordio: "Voglio vederci chiaro in questa vicenda, si tratta di uno scandalo enorme"

L'inchiesta relativa ai presunti dossieraggi, vale a dire gli accessi abusivi per ottenere illecitamente file riservati di personaggi politici e non solo, si allarga ogni giorno di più. Per la Procura di Perugia, il tenente Pasquale Striano ne avrebbe scaricati oltre 230mila, qualcosa come 10mila ogni giorno e ora anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha deciso di vederci chiaro in questa vicenda. "Le dimensioni di queste interferenze illecite sono state denunciate sia dal procuratore antimafia sia dalla Procura di Perugia. Non sappiamo ancora - dice Nordio a Il Giornale - quale sia la loro estensione reale, ma essa dovrà esser accertata, nel rispetto delle rispettive competenze, sia dalla magistratura sia dalla Commissione antimafia. Nel caso in cui fossero coinvolti magistrati, il mio ministero interverrebbe secondo i suoi obblighi istituzionali. Una cosa è certa: si tratta di fatti di gravità inaudita, sui quali va fatta chiarezza senza indugio".

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Nordio poi estende la questione anche alla magistratura e torna sul caso Palamara, condividendo le parole del procuratore di Napoli Nicola Gratteri che sulla vicenda aveva parlato di errore dicendo che "andava azzerato l'intero Csm dopo lo scandalo". Nordio sposa la linea Gratteri: "Condivido in pieno - prosegue il ministro a Il Giornale - l'opinione del collega Gratteri, con il quale spessissimo sono in completo e cordiale disaccordo, che Palamara non agiva da solo, e che nel Csm bisognava voltare pagina. Invece sulla pentola bollente è stato messo un coperchio frettoloso, che ha contribuito al discredito della magistratura. Ma ovviamente c'è sempre la possibilità, e direi la necessità, di fare quella chiarezza che a suo tempo è mancata". Poi Nordio entra anche nel dettaglio della norma che prevede l'arresto in flagranza differita per chi aggredisce il personale sanitario negli ospedali.

"Nessun fenomeno criminale - spiega Nordio - può essere risolto da una norma, ma può essere ridotto. Negli ultimi tempi le aggressioni nei confronti dei sanitari che si occupano della nostra salute, e che operano spesso in condizioni precarie e disagiate, avevano assunto dimensioni tali da compromettere la loro stessa funzione. Con questo decreto, chi usa violenza negli ambulatori e nei luoghi equiparati sa che finirà arrestato, nell'immediatezza del fatto o entro le 48 ore successive. É una norma che tutela non solo medici e infermieri, ma gli stessi cittadini, che sono le prime vittime di queste odiose forme di selvaggia inciviltà".