"Draghi al Colle? Lo dirà lui a febbraio. Se è così, legislatura quasi finita"

Parla Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva

di Paola Alagia
Ettore Rosato.
Lapresse
Politica
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Archiviate le amministrative, ora si entra nel vivo della partita delle partite: l’elezione del presidente della Repubblica. I giochi politici per individuare il candidato giusto al Colle più alto, infatti, se fino a questo momento sono rimasti sullo sfondo, ora diventeranno serrati. E di sicuro più complicati, all’indomani di una campagna elettorale fortemente ideologizzata, che ha lasciato più di qualche segno nei rapporti tra centrodestra e centrosinistra. Un clima talmente esacerbato da allontanare un possibile accordo tra le forze politiche? Affaritaliani.it ne ha parlato con il vicepresidente della Camera Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva. Intervistato dal nostro giornale, Rosato dice subito che in questo momento “la discussione è molto prematura. I toni in campagna elettorale si sono alzati in maniera fisiologica e l’elettorato del centrosinistra è stato più sensibile a questo clima. Tutto qui”.

Più modello Leone o più modello Cossiga. Come finirà secondo lei?
Io sono ancora sicuro che si andrà verso un presidente scelto con larghissima condivisione. Inutile fare previsioni e nomi oggi perché sarebbe sbagliato e soprattutto non si indovinerebbe nessun risultato.

Si può almeno ipotizzare che, per tenere dentro il M5s, ma anche per cercare di recuperare un confronto con il centrodestra - vista la forte polarizzazione fascismo- antifascismo di questa campagna elettorale -, si opterà per una personalità fuori dal Palazzo?
Intanto, dalle 15 di ieri di fascismo e antifascismo non si parla più, fortunatamente. Su profilo e curriculum dei candidati, invece, lasciamo che arrivi il mese di febbraio e facciamo un favore all’Italia.

Ci dica almeno se secondo lei l’ipotesi Draghi è ancora in campo o se preferirebbe che rimanesse alla guida del Governo fino al 2023.
A questa domanda risponderà sicuramente, con competenza e più di qualunque altro, Draghi a febbraio del 2022. Certo è che se si eleggesse Mario Draghi sarebbe veramente difficile fare un quarto governo senza una leadership che tenga insieme tutti. E la fine della legislatura si avvicinerebbe.