Draghi al Senato per la fiducia: spettacolo imbarazzante della classe politica

"Quella andata in scena al Senato della Repubblica in occasione del voto di fiducia al governo Draghi è la caricatura più vila dell'arte nobile del bene comune"

L'opinione di Daniele Marchetti
Politica
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Draghi si dimette, "il miserevole epilogo di una legislatura nata nel segno di un populismo cialtrone che lascerà strascichi in tutti i partiti"

La politica peggiore! Quella andata in scena al Senato della Repubblica in occasione del voto di fiducia al governo presieduto da Mario Draghi è la caricatura più atroce e vile di quella che era l’arte nobile della politica: l’onore di servire il bene comune, di perseguire, anche con sensibilità legittimamente differenti, l’interesse della comunità nazionale. E in questo Mario Draghi, il suo discorso, i suoi errori e il suo governo non c’entrano nulla.

Onore alla coerenza di quanti, da punti di vista anche opposti, hanno onorato, a viso aperto, le Istituzioni repubblicane con idee e posizioni politiche anche severe in aperto contrasto con l’esistenza e l’operato dell’Esecutivo Draghi o, per contro, a quanti hanno operato -mettendoci la faccia- per la nascita e la navigazione (a tratti speditissima e rispettatissima in Europa e nel mondo) di Mister BCE.

Biasimo profondo per le forze politiche ("vili") che non hanno avuto la dignità delle proprie posizioni, il coraggio di un voto chiaro e, in modo completamente irrispettoso, hanno abbandonato l’aula fuggendo dalle loro responsabilità di rappresentati di un popolo deluso e piegato da cotanta codardaggine. Il Governo toglie il disturbo (con due fiducie, peraltro) e l’Italia resta in braghe di tela.

È il miserevole epilogo di una legislatura nata nel segno di un populismo cialtrone, di un antieuropeismo straccione, di un atlantismo viscerale e finita tra palazzi e ville davvero poco grandi. Un epilogo indegno che -c’è da giurarlo- avrà duri e rumorosi strascichi in tutti i partiti.

Del resto la credibilità, la responsabilità e la dignità come il coraggio, se non ce l’hai non te li puoi dare. E ciò non perché si sia negata (legittimamente) la fiducia ad un Governo, ma per la mediocrità con cui è stata trattata l’Istituzione delle Istituzioni, la vera casa degli italiani: il Parlamento. All’assalto trumpiano a Capitol Hill, l’Italia ha risposto con l’ammutinamento della vergogna. Non vogliamo essere secondi a nessuno!