Draghi: "Italia al centro dell'Europa. Con me cresciuti più di Parigi-Berlino"

"Sarei rimasto volentieri per completare il lavoro, se mi fosse stato consentito"

Mario Draghi
Politica

Draghi: "Tante sfide vinte col mio esecutivo"

"Se guardo alle sfide raccolte e vinte in soli venti mesi di governo, c'è da sorridere a chi ha detto che me ne volessi andare, spaventato dall'ipotesi abisso di una recessione che fino a oggi non ha trovato riscontro nei dati. Ero stato chiamatao a fare, dopo una vita, un mestiere per me nuovo e l'ho fatto al meglio delle mie capacità. Sarei dunque rimasto volentieri per completare il lavoro, se mi fosse stato consentito". Lo dice l'ex premier Mario Draghi in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Poi aggiunge: "Faccio il nonno, ho quattro nipoti. E mi godo il diritto dei nonni di poter scegliere che cosa fare. Anche per questo ho chiarito che non sono interessato a incarichi politici o istituzionali, né in Italia né all'estero".

L'ex presidente del Consiglio prosegue: "Adesso siamo in un contesto internazionale complicato, di incertezza geopolitica e di rallentamento economico globale. Tuttavia l'Italia ha mostrato di sapercela fare. Quest'anno cresceremo di quasi il 4%, più di Francia e Germania, dopo i sette trimestri di crescita consecutivi durante il mio governo. Il debito pubblico in questi due anni è calato come mai nel dopoguerra, e l'Italia è l'unico grande Paese europeo che, negli ultimi anni, è riuscito ad aumentare le proprie quote di mercato nell'export internazionale". Sull'economia globale, Draghi precisa: "L'inflazione ha messo le banche centrali davanti a una sfida che non fronteggiavamo da molto tempo. Preservare la stabilità dei prezzi è essenziale, perché un'inflazione alta e variabile aumenta l'incertezza economica e sociale, danneggia i più poveri, chi ha un reddito fisso e in ultima analisi mina la crescita". 

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