Draghi su Zelensky ha parlato troppo: prenda lezioni da Vito Petrocelli

Nell’assistere all’ovazione dei parlamentari scioccato dalle parole da guerrafondaio di Mr M’Illumino d’Incenso, mi sono vergognato d’essere italiano

l'opinione di Paolo Diodati
Politica
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Bravo Petrocelli

Draghi: "L’Ucraina difende anche la nostra libertà....   Quando l'orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. - conclude il premier rivolgendosi a Zelensky - a chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l'unità della comunità internazionale. L'Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica e l'Italia - il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini - sono con voi. L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione Europea". 

Nathalie Tocci (politologa, direttrice Istituto Affari Internazionali): “La vera svolta è nelle parole di Draghi. Il mondo è cambiato. Putin è al punto di non ritorno. È un cambio di paradigma. Siamo di fronte a un cambio sistemico che non finirà con il cessate il fuoco.” (puoi leggere qui l'intera intervista di affaritaliani.it a Tocci) 

Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato, critico con la scelta di ospitare in videoconferenza il presidente Ucraino in Parlamento, chiede al suo partito di chiudere con il governo Draghi: "Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all'Ucraina in guerra, rendendo di fatto l'Italia un paese co-belligerante" (leggi l'intera dichiarazione qui)

Sarà soddisfatto Mattarella per il comportamento della sua creatura, Draghi? Dicono che Berlusconi abbia superato la delusione di chi gli aveva prospettato la possibile realizzazione dell’assolutamente irrealizzabile, tant’è ch’è tornato pimpante e sicuro al suo motto “qui lo dico e qui lo nego” cavallo di battaglia nella tattica per la corsa (da fermo) per il Colle.                                                                                Grandioso, il Berlusca, tre giorni fa lo storico annuncio: “Qui lo dico e qui lo nego: mi sposo, ma non mi sposo!”  

E l’altro deluso, il vero bidonato? Beh, sembrerebbe che oltre ad aver assorbito il colpo (all’inizio era tetro) ora abbia deciso di far finta di nulla. Cioè di comportarsi come se fosse stato eletto! Dov’è infatti finito l’ex-onnipresente in TV, prima delle elezioni? Tace di fronte alle irresponsabili parole della sua creatura? Ma cosa sa dei massacri compiuti dagli attuali eroici ucraini, anche mediante decapitazione (come ho ricordato recentemente)? 

Cosa ne sa del programma elettorale dell’eroico protagonista della serie TV dedicata a sé stesso? Ovviamente nulla, come nulla sapevano gli ucraini e telespettatori, che l’hanno premiato con più del 74 % dei voti, in base a una campagna elettorale condotta con foto, cartelloni e frasi, rigorosamente pescate dal telefilm. Lui non ha fatto comizi: ha riproposto spezzoni di film. 

Questi sono fatti suoi e di chi l’ha votato. L’aspetto interessante, che dovrebbe essere studiato da sociologi, psicologi e psichiatri, sta nella domanda: dove porta la tendenza della sempre crescente importanza dei cosiddetti “opinionisti” o, peggio, “influenzatori”?  La noia sociale, la noia dello stare abbastanza bene (come ripetono che stessero tutti i non coinvolti in guerra in Ucraina) può portare ad atti avventurosi gli individui e anche i popoli? Perché, sinceramente, anche dedicando tanto tempo a studiare la storia e la situazione ingarbugliata di quelle parti, non riesco a capire la frenesia di Zelensky … di saltare da un campo all’altro. E, grazie alla sua popolarità su tutt’altra attività, di irretire tanta gente a tal punto da farla diventare pronta a morire, pur di saltare dall’altra parte. Insomma, se i Ferragnez (coppia Fedez-Ferragni), dovessero realizzare una serie televisiva  Ferragnez I ritorno, alla Monarchia, ce li ritroveremmo Re e Regina? 

Torniamo alle affermazioni su riassunte, di Draghi, Tocci e Petrocelli. 

L’unico con i piedi per terra, mi sembra il pentastellato Petrocelli.  

Quasi tutte le affermazioni del neo bi-Presidente Draghi sono eccessive, da principiante emozionato. Alcune sono al livello delle uscite infelici del suo ministro degli esteri Di Guaio... scusate, Di Maio. E ha dato la stura a previsioni di portata storica e a livello mondiale, che non vedo assolutamente. Secondo la direttrice dell’IAI, costituiscono un cambio di paradigma (?), storico e a livello modiale, le uscite strabordanti di Draghi che, da mezzo muto che era, ha parlato decisamente troppo, esagerando e anche sbagliando vistosamente (Governo, Parlamento e tutti i cittadini italiani sono con l’eroe Zelensky? Con uno curato con ottimo anticipo dagli USA?). Draghi ha mai il sospetto di stare in una botte … piena di dinamite? Magari su queste “quisquilie” dell’essere di fatto cobelligeranti, cade il governo e a combattere a fianco del grillino con troppi grilli in testa, ci va lui... . Noi non siamo tanto lontani da Belgrado, dove anche i disimpegnati tifosi di calcio, hanno imparato così bene tecniche e strategie americane, a furia di avere le loro bombe in testa, grazie a D'Alema e al solito Mattarella o di sentir le deflagrazioni vicine, che hanno preparato una meravigliosa, spettacolare immagine panoramica, degli aiuti umanitari della Nato (vedi "I tifosi della Stella Rossa ricordano i crimini di guerra USA con uno striscione").

Vedrò di fare esporre una gigantografia nel ristorante dove si reca il nostro apprendista uomo politico, che ha dato pienamente ragione al giudizio con cui l’ha liquidato, dandogli il benvenuto, Marco Travaglio “Sarà un bravo banchiere, ma di politica non capisce un tubo.” 

Nell’assistere all’ovazione dei parlamentari in piedi e all’insistenza dei loro battimani (Di Maio con frequenza ed energia doppia dello spompato Draghi), scioccato dalle parole da guerrafondaio di Mr M’Illumino d’Incenso, mi sono vergognato d’essere italiano

Spero in gente seria, equilibrata, come, appunto, Vito Petrocelli che sanno rispondere nel modo più umano anche a questo quesito: “Ma chi dovrebbe piangere di più per i morti in Ucraina e per i giovani uomini che non possono lasciare il paese ? Massimo Giannini fa il femminista dicendo che per la parità dei sessi, dovrebbe andare in guerra anche chi ha la passera. E chi è l’unico che potrebbe risparmiare altre distruzioni e altre morti? Draghi risponde, Putin?  Ma Putin è intervenuto per porre termine a una guerra in atto dal 2014.  

Dovrò fotocopiare l’articolo di Claudio  Risé “L’occidente non si può ridurre al carpe diem”, cioè non può prendere posizione conoscendo solo l'ultima notizia, ciò che è successo ora, nell’attimo fuggente!” 

Lo storico Franco Cardini, che seguivo sul Corriere della sera, sta cercando di spiegare, nelle trasmissioni condotte e con ospiti, tutti del carpe diem, perché c’è questa guerra. Niente da fare: lo zittiscono, gli parlano sopra, quando potrebbe parlare, scatta la pubblicità. 

Che tutti costoro siano del carpe diem, non c’è da meravigliarsi; tutti vogliono aprire bocca e non hanno tempo da perdere andando a ieri e l’altro ieri. Ma che siano del carpe diem anche gran parte dei parlamentari e soprattutto il troppo lodato mancato Presidente, che per vendetta fa lo fa lo stesso, questo è il marchio del nostro governo, detto all’inizio, dei migliori e che si sta rivelando dei peggiori. Siamo proprio al fondo del barile. Il 22 marzo 2022: giornata della vergogna. L’Italia non era pacifista e ripudiava la guerra? Povera Italia, in balia delle decisioni Nato, grazie ai nostri illustri yesmen.