Ecco come funziona il nuovo Rdc, ma ottenerlo non è così facile

Per poter ricevere l’assegno, i percettori dovranno partecipare a diversi corsi di formazione fino a quando non arriverà un’offerta di lavoro

di redazione politica
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Ecco come funziona il nuovo Reddito di cittadinanza, 350 euro per i percettori

Addio Reddito di cittadinanza, benvenuto Supporto per la formazione e il lavoro. Molti italiani si preparano all’attivazione, prevista per il 1° settembre, della nuova piattaforma che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza. I cosiddetti “occupabili” percettori del Rdc passeranno dunque all’assegno di 350 euro al mese che potranno incassare se si iscriveranno al progetto per l'inserimento sul mercato del lavoro.

Per poter ricevere l’assegno, però, i percettori dovranno partecipare a diversi corsi di formazione fino a quando non arriverà un’offerta di lavoro. Si tratterebbe, secondo alcune cifre comunicate dalla ministra del Lavoro Marina Calderone, di circa 112 mila persone, "attivabili sul mercato del lavoro".

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Di questi 112 mila, già il 25% sarebbe iscritto a una misura di politica attiva, necessaria appunto per percepire l'assegno da 350 euro. Gli altri, attraverso l'Inps o i patronati, dovranno iscriversi alla piattaforma per sottoscrivere il patto di attivazione al lavoro. Verranno a questo punto indirizzati verso i centri per l'impiego e le agenzie del lavoro.

Una volta completato tutto il procedimento (nonostante per ora non siano ancora chiare le tempistiche entro cui dovrebbe avvenire tutto ciò) si inizierà a percepire l'assegno, mentre partiranno corsi di formazione e orientamento, così come si attiveranno le politiche attive per arrivare alle offerte di lavoro.

Come scrive Fanpage, a seguito della stipulazione del patto di servizio, l'interessato, attraverso la piattaforma, può ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro, ovvero essere inserito in specifici progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali e da enti bilaterali.

L'interessato può autonomamente individuare progetti di formazione, rientranti nel novero di quelli indicati al primo periodo, ai quali essere ammesso e, in tal caso, deve darne immediata comunicazione attraverso la piattaforma.

Nelle misure del “Supporto” rientrano anche il servizio civile universale ed i progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, compatibilmente con le altre attività del beneficiario.

La partecipazione a queste attività è obbligatoria, pena la sospensione del beneficio. "L'interessato è tenuto ad aderire alle misure di formazione e di attivazione lavorativa indicate nel patto di servizio personalizzato, dando conferma, almeno ogni 90 giorni, ai servizi competenti, anche in via telematica, della partecipazione a tali attività. In mancanza di conferma, il beneficio è sospeso", si legge ancora sul sito.

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