Elezioni 2022,Draghi è stufo di chi sfrutta il suo nome. Siluro a Letta, Renzi

Il premier fa sapere di non è intenzionato a essere ‘la guida occulta’ di questo o quell’altro leader

Mario Draghi
Politica
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Stufo dei partiti che strumentalizzano il suo nome, Mario Draghi prende con forza distanza da illazioni e supposizioni

Sembra esserci un certo malcontento da parte di Mario Draghi verso i partiti che stanno usando il suo nome strumentalizzando la sua figura politica in vista delle elezioni del 25 settembre. “È con estremo rispetto, civico interesse e comprensibile distacco che Draghi segue la corsa dei partiti verso le urne. Le polemiche politiche non lo appassionano, né sembrano turbarlo troppo. Purché non lo coinvolgano direttamente, con il rischio di intaccarne il ruolo o distorcerne il profilo istituzionale” si legge sul Corriere della Sera. “Draghi è in campo e resterà in campo anche dopo il voto” la voce che circola nei corridoi dei palazzi della politica, ma da Palazzo Chigi ci tengono a smentire tali ricostruzioni: “Il premier non ha detto o fatto nulla che possa giustificare un suo impegno, diretto o indiretto, in questa campagna elettorale”. “Per Draghi - prosegue il quotidiano - il voto è la massima espressione democratica e lui non fa da garante o da apripista a nessuno, neanche a Giorgia Meloni.

Se non fosse convinto che ogni sua parola sarebbe strumentalizzata o male interpretata, il presidente prenderebbe con forza distanza da illazioni e supposizioni, come anche dall’uso elettorale che i leader centristi Carlo Calenda e Matteo Renzi fanno del suo nome”. “Il disagio di Draghi sfiora anche chi, come Enrico Letta, immagini un suo ruolo istituzionale dopo il 25 settembre, indispensabile per garantire la credibilità dell’Italia. Il premier non è intenzionato a essere ‘la guida occulta’ di questo o quell’altro leader” svela il Corsera.