Elezioni 2022, Orlando apre al dialogo col M5s e prepara il dopo-Letta nel Pd

Orlando (Pd): "Se si ferma la destra ci sarà un dialogo su come recuperare ciò che si è rotto"

Andrea Orlando
Politica
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Elezioni politiche 2022, Orlando (Pd): "M5s? Il dialogo c'è e ci sarà anche dopo”

L'atteggiamento del Pd nei confronti del M5S è cambiato, dopo la rottura decisa da Letta? E questo ha a che fare con i sondaggi (segreti) sul voto al Sud? “Non è cambiato l'atteggiamento, perché non è cambiata la legge elettorale. Il percorso comune è stato rotto per ragioni di calcolo politico, che ha messo il Paese in difficoltà, in un momento di grave crisi geopolitica. La possibilità di mantenere il campo largo è venuta meno, ma la legge elettorale no e l'unica possibilità di battere la destra è il voto al Pd negli uninominali. Il dialogo rimane e ci sarà anche dopo”, ha detto il ministro del lavoro Andrea Orlando, intervenendo a 24 Mattino su Radio 24.

Rispetto alla desistenza proposta da Emiliano, Orlando osserva: “E' un modo di confondere l'elettorato. Tendenzialmente nei sondaggi è in testa il candidato del Csx, quindi eviterei questa roulette. Bisogna votare chi ha chance effettive, se no si butta via il 40% del voto”.

Rispetto al riavvicinamento col M5S: “Discutiamo delle elezioni, il dopo lo vedremo. Se si ferma la destra, c'è un dialogo in un certo quadro di una possibile riflessione su come recuperare ciò che si è rotto, anche con le altre forze. Se vince il cdx quella discussione va collocata in uno scenario diverso e preoccupante, visto che non trovano nemmeno la forza di prendere le distanze da Orban, nemmeno sulla legge che costringe le donne che vogliono abortire ad ascoltare il battito del cuore del feto. La destra nostrana non riesce a dire una parola su questo, ma fa il tifo per Vox, che rivendica l'eredita del Generale Franco e che contesta la parità di genere in vigore in Spagna. E sulla 194 quando parla di 'dare un diritto in più' dimentica che già oggi ci sono le condizioni per non abortire, semmai il problema sono i tanti obiettori che negano il diritto di abortire a chi lo vuole fare. Sembra che abbia in testa qualcosa di simile all'Ungheria”, ha aggiunto l'esponente del Pd.

Sulle divisioni del centrosinistra rispetto alla collocazione in campo internazionale: “Ci sono tutte le condizioni per superarle, mentre la Lega deve tuttora chiarire le sue posizioni sulla Russia. Anche perché non c'è la volontà di rimettere in discussione le alleanze internazionali. Piuttosto è la Meloni che è conflittuale verso l'Ue, cosa molto più grave. Sull'invio delle armi in Ucraina ci sono diverse idee, ma sono questioni che possono essere gestite. Ci sono divergenze in tutte le coalizioni”.

Intervistato dal conduttore Simone Spetia, Orlando ha detto che il superamento del Jobs Act invocato da Letta “non è una volontà ideologica. Oggi siamo al record storico di contratti precari nel nostro Paese, quindi le ambizioni di superare la dualità tra contratti indeterminati e determinato non ha funzionato. Bisogna ragionare su come creare più lavoro stabile, cosa che stavamo facendo con il governo Draghi. C'è una selva di contratti che possono essere rivisti. Stiamo puntando molto sull'investimento sul capitale umano. Chiediamo di migliorare le competenze delle persone, anche grazie ai soldi del Pnrr, ma contemporaneamente dobbiamo offrire loro un lavoro stabile, soprattutto in questa fase storica. Oltre un milione di giovani in questi anni hanno lasciato l'Italia. L'idea è lavorare su incentivi, come in Spagna, dove il tempo indeterminato è diventato il contratto principe. E' un modello sul quale si può riflettere”.

Rispetto al tema delle pensioni, Orlando spiega: “Lavoriamo per rendere strutturali i lavori gravosi, che danno diritto ad andare in pensione prima. Ma anche opzione donna e l'ipotesi di una pensione di garanzia per chi ha bassi contribuiti e bassi salari. Su come rimettere in moto il meccanismo delle pensioni integrative e riflettiamo sulla flessibilità in uscita, anche col contributivo. Sono cose che su cui lavoravamo col Governo Draghi, che vanno riprese. No alle lotterie su chi ha i requisiti in quel momento. Pensiamo anche alla riduzione dell'orario di lavoro dopo una certa età, per consentire il passaggio di competenze alle generazioni che entrano nel mondo del lavoro. Non basta un numero, ma ci vuole un progetto più flessibile. Ogni lavoro è diverso”.

Sulla sua proposta di legge delega sugli anziani: “Fondamentale in un paese che invecchia. E' importante che nel Pnrr, su iniziativa del Pd, sia stata inserita questa riforma. Prevede la presa in carico personalizzata, perché ognuno ha i suoi problemi, e un forte investimento sulla formazione degli operatori che se ne prendono cura. E' una richiesta finalizzata anche a realizzare il Pnrr, per non metterlo in discussione”.