Elezioni Abruzzo sondaggi (vietati): voto disgiunto vietato, Cdx favorito

Elezioni Abruzzo, voto disgiunto vietato (non come in Sardegna). Per questo ottimismo nel Centrodestra

Di Alberto Maggi
Marco Marsilio e Luciano D'Amico
Politica

Elezioni Abruzzo, i numeri delle Politiche 2022 danno il Cdx avanti del 2,1% sul campo larghissimo

 

Urne aperte dalle ore 7 di questa mattina fino alle ore 23, in Abruzzo dove gli elettori sono chiamati al voto per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo del consiglio regionale. Sono 305 i comuni al voto, per un totale di aventi diritto pari a 1.208.276, di cui 592.041 uomini e 616.235 donne su una popolazione censita di 1.275.950. Le sedi dei seggi elettorali sono 1.634 di cui 13 ospedaliere.

In corsa due candidati: Marco Marsilio per il Centrodestra e governatore uscente della Regione, e Luciano D’Amico appoggiato dal Centrosinistra, Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva. La sfida abruzzese rappresenta un test fondamentale per il governo che non a caso, negli ultimi giorni di campagna elettorale, ha schierato tutti i suoi colonnelli a sostegno di Marsilio con l'obiettivo di allontanare i timori di una seconda sconfitta dopo quella rimediata in Sardegna (al netto del controllo dei verbali che potrebbe ribaltare il risultato e portare alla vittoria di Paolo Truzzu su Alessandra Todde). Il Centrosinistra si presenta con la riproposizione del campo largo, la grande coalizione costruita sull'asse PD-M5S che in Abruzzo, a differenza di quanto accaduto alle regionali sarde, può contare anche su Calenda e il suo partito.

Affaritaliani.it ha cercato di capire quali sentiment si respirano nei partiti nel giorno del voto, considerando che ovviamente la pubblicazione dei sondaggi è assolutamente vietata. C'è una considerazione che in pochi hanno fatto e che invece sottolineano tutti i partiti del Centrodestra, non solo Fratelli d'Italia che esprime il candidato Governatore con l'uscente Marco Marsilio. In Abruzzo, a differenze di quanto accaduto alle elezioni regionali in Sardegna, è vietato il voto disgiunto, ovvero non si può votare per la lista di un candidato e per l'altro candidato alla presidenza della regione.

E questo elemento potrebbe essere determinante considerando anche che in Sardegna, a livello di liste, il Centrodestra ha stravinto di circa 4 punti percentuali. Di fatto, non sarà possibile - ad esempio - per la Lega fare lo sgambetto a Giorgia Meloni. Chi vota il Carroccio vota automaticamente Marsilio. Ma vediamo che cosa è accaduto nel 2022, alle elezioni politiche. Il Centrodestra è arrivato insieme, con 4 liste, al 48,3% mentre la somma del Centrosinistra, del Movimento 5 Stelle e della lista centrista Azione-Italia Viva (divisi alle Politiche ma uniti in queste Regionali nel cosiddetto campo larghissimo) si ferma al 46,2%. Un divario del 2,1% a favore del Centrodestra, che certo lascia la partita aperta ma che fa ben sperare Fratelli d'Italia e Marsilio.

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