Elezioni, Di Maio senza voti si prepara a prenderle da Carfagna e Costa

Una pesante legnata si sta per abbattere su Di Maio: la sconfitta contro Sergio Costa e quella contro Mara Carfagna al collegio uninominale

Di Giuseppe Vatinno
Mara Carfagna e Luigi Di Maio
Politica
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Elezioni, Di Maio a rischio contro l'ex amico Costa e Carfagna

Luigi di Maio è uno spettacolo nello spettacolo di queste invero esilaranti elezioni. Dopo aver provocato la scissione dal Movimento Cinque Stelle per prolungare la legislatura che lo vedeva ministro con Draghi, ha involontariamente provocato la fine del governo stesso in quanto ha costretto Giuseppe Conte a intervenire sul premier presentando i famosi punti programmatici non negoziabili, a cominciare dal rigassificatore romano. Ma non è finita qui.

Avendo il destino il senso dell’ironia, su Giggino si sta abbattendo un’altra legnata. Essendo stato il ministro paracadutato nel collegio di Napoli Fuorigrotta rischia di essere fatto fuori perché pur essendo un collegio blindato a sinistra la candidatura dell’ex ministro Sergio Costa gli sta erodendo voti con la reale possibilità che vinca il centro–destra, mentre nell’uninominale c’è Mara Carfagna, candidata con il Terzo Polo che alla vittoria comincia a crederci veramente.

Se questo combinato disposto si verificasse, per Giggino Ministro degli Esteri si aprirebbero le porte dell’ex stadio San Paolo dove tornerebbe a fare il bibitaro. Sic transit gloria mundi quando ci si fa beffe del fato miracoloso e ci si comporta male, tradendo tutto e tutti, come dice giustamente il suo ex amico Alessandro Di Battista che lo chiama ironicamente “Di Vano” per l’inamovibilità dalla poltrona.

La cosa poi ulteriormente divertente è che non solo Di Maio rischia di restare a bocca asciutta per colpa di Costa ma che fu proprio Giggino a smaniare per farlo diventare a tutti i costi ministro dell’Ambiente, con risultati, oltretutto, disastrosi. Di Maio è napoletano d’adozione (nato ad Avellino) e Costa è napoletano e basta. La portavoce di Costa, Stefania Divertito si è fatta tre “ministrature”, due con Costa e una con Cingolani, caso unico nella storia italiana. Il Vinavil non è un’opinione…

Ma questa volta il “club del Vesuvio” dà segni di cedimento ed anzi proprio la sfida fratricida tra Di Maio e Costa può aprire la strada alla vittoria del centro–destra. Nonostante questo Di Maio recita perfettamente la parte e dichiara: "Credo che la campagna elettorale possa essere ribaltata nel risultato, dobbiamo parlare agli indecisi e lavorare come squadra. Bisogna ribaltare i pronostici come ha fatto il Napoli con il Liverpool, tutti lo davano per spacciato e ha ribaltato i pronostici.

Se faremo squadra con personalità arriverà la vittoria su una coalizione conflittuale che porterà allo sfascio del Paese". Insomma il ministro la butta, da bravo napoletano, sulla cabala e tira dentro, da bravo opportunista, il calcio cercando di cavalcare il successo del Napoli sul Liverpool. Siamo al “ribaltamento dei pronostici”.

Tuttavia la situazione dei sondaggi è drammatica. “Impegno Civico” annaspa sotto l’1% (l’ultimo sondaggio di oggi lo dà allo 0.7%), ben lontano da quel 3% che garantirebbe l’entrata in Parlamento, ma lui parla del 6% irritando ulteriormente gli elettori che lui pensa essere fessi. In tutto questo c’è il dramma umano di quei sessanta broccoloni che hanno aderito alla scissione di Di Maio e che ora si mordono le mani capendo di essere stati gabbati con destrezza.

Di Maio non c’ha nessun voto. “Zero tituli”, direbbe Mourinho. Giggino è un frutto di Fata Populina e cioè la fatina che con la bacchetta magica del populismo lo aveva inopinatamente segnato proiettandolo dalle Fanta vendute allo stadio alle tartine al caviale del bel mondo diplomatico. Ma i voti erano tutti di Beppe Grillo e di questo si sta accorgendo un altro furbacchione storico della Prima e della Seconda repubblica e cioè Bruno Tabacci.

Come infatti gli ha fatto notare Alessandro Di Battista da Floris l’altro giorno, l’anziano ex democristiano ha commesso un suicidio politico andando dietro al masaniello partenopeo che prima lo ha irretito e poi lo ha abbandonato al suo destino. Comunque la speranza è l’ultima a morire e lasciamo il povero Di Maio a crogiolarsi con l’oppio del calcio in cui si vede già vincitore andare in rete contro l’attonita portiera Mara CarfagnaGiggino correrà verso centrocampo felice come una Pasqua per aver, vinto ma poi si sveglierà alla dura realtà mentre la mamma lo chiama per indossare la tracolla delle bibite.