Elezioni Francia, sfida sull'economia. Pericolo ingovernabilità per Macron

Il Rassemblement National (Rn), il partito di destra-destra di Marine Le Pen, è in testa. Macron al terzo posto. Scenario e ripercussioni

di Alessandro Amadori*
French President Emmanuel Macron
Politica

L'analisi sulle elezioni francesi del 30 giugno 

Domenica 30 giugno si terranno le elezioni legislative in Francia. Questo voto anticipato è stato indetto dal presidente Emmanuel Macron, a seguito della sconfitta del suo partito alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno scorsi. Nel sistema elettorale francese, i cittadini eleggeranno i deputati per rinnovare l’Assemblea Nazionale, il parlamento del Paese. Il secondo turno delle elezioni si terrà il 7 luglio.

Al momento, il Rassemblement National (Rn), il partito di destra-destra di Marine Le Pen, è in testa nei sondaggi, seguito dal Nuovo fronte popolare, una coalizione di forze di sinistra formatasi appositamente per queste elezioni. Il partito centrista di Macron, Renaissance, si colloca al terzo posto. Il fatto che complica il quadro è che Rn potrebbe non raggiungere la maggioranza assoluta, rendendo incerta la composizione precisa del futuro governo. Le proposte del Rassemblement National, come ad esempio la riduzione dell’età pensionabile, sollevano infatti un acceso dibattito. Inoltre, la Francia deve affrontare un’importante sfida fiscale, con un debito pubblico in crescita rispetto al PIL. L’attenzione è sulle prospettive economiche del Paese, e gli investitori monitorano attentamente i rendimenti dei titoli di stato francesi.

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Nel caso in cui, con il voto di domenica e con quello dei successivi ballottaggi, venisse effettivamente premiato il partito di Le Pen, si avrebbe una coabitazione tra un presidente della repubblica centrista e un primo ministro di orientamento politico diverso.

Guardando più da vicino le intenzioni di voto, un sondaggio di Ipsos, pubblicato da Le Parisien e Radio France, accredita il Rassemblement National del 35,5%, ovvero avanti di sei punti percentuali sull’alleanza di sinistra formatasi come detto apposta per queste elezioni (il Nuovo Fronte Popolare), che invece è al 29,5%. Segue la coalizione centrista di Macron, al terzo posto e sotto quota 20% (è data infatti al 19,5%).

La speranza del Presidente francese è che le sfide nei singoli collegi elettorali possano premiare maggiormente i suoi candidati, portando suo il partito, nella prossima Assemblea nazionale, a un peso superiore al 20% che gli attribuiscono oggi i sondaggi. In ogni caso, saranno poi determinanti i ballottaggi del 7 luglio. La “campagna di Francia” continua, e tiene l’Europa col fiato sospeso.

*Politologo e sondaggista

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