Elezioni, Meloni premier: Boldrini “invidiosa” non lo accetta e spara a zero

Boldry non si capacita di non essere più capa della Camera e vive in un immaginifico mondo tutto suo dove lei è ancora la reginetta delle Istituzioni

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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Elezioni politiche, verso il voto: Meloni premier, per Boldrini “Maalox e vigile attesa”

E niente, di Laura Boldrini, la peggiore presidente della Camera che l’Italia abbia avuto, non riusciamo proprio a liberarcene e la colpa è di chi l’ha portata per la prima volta in Parlamento, cioè la sinistra. L’occhio spiritato, la cipolla (dei capelli) vibrante come non mai che pare animata di vita propria, la voce topogigiesca stridula e fastidiosa veicolano i giornalieri impropri che la “pasionaria al caviale” ci ammolla stancamente da anni. La Boldrini sembra un po’ come quell’altra sagoma di Calenda che da quando ha perso il ministero non ce lo leviamo più di torno.

Boldry non si capacita di non essere più capa della Camera (dove era giunta per puro fattore C) e continua a vivere in un immaginifico mondo tutto suo dove lei è ancora la reginetta delle Istituzioni, dove schiere di famigli le stendano velluti rossi sotto le ampie fette per cui lei possa far passerella e nutrire il suo IperEgo. Adesso poi che i sondaggi danno acclarata la vittoria del centro – destra è il suo momento, perché come tutte le persone che non hanno vere proposte vive solo quando è all’opposizione e può distruggere sparando su tutto quello che trova, come in un videogame.

Ci dice l’ineffabile con la cipolla in tenuta da combattimento: “Se ci fosse un governo di destra, non mi aspetto che ritorni Mussolini in carne e ossa" Ma va là? Lauretta non crede ai miracoli? Stentiamo a credere che l’ex Presidentessa non creda al fatto che Mussolini Benito da Predappio non si ripresenti in carne e ossa. Lo sanno tutti che “lui è tornato” (c’è pure un divertente film, “Sono Tornato”, di Massimo Popolizio che lo annuncia) e la sera a Mostacciano (a Roma) lo si può vedere che risale per via Beata Vergine del Carmelo mentre fa il passo dell’oca e punta la casa della Meloni per un incontro. Anzi, ne approfittiamo per dire alla Boldrini, che a questi tête-à-tête notturni, di norma, c’è pure Galeazzo Ciano e Italo Balbo, che è stato visto in idrovolante più volte risalire a bassa quota la fascistissima via del Mare per atterrare nella vicina piazza.

Mediti dunque la tartinara al salmone che ben altro avviene nella Nuova Salò del quartiere romano, vicino all’EUR. Anzi le diamo un’altra dritta. L’EUR fu voluto proprio da Benito Mussolini e quindi se si uniscono i puntini… Ma torniamo alle “perle” che ha sganciato ieri: "Mi aspetterei un rallentamento della transizione ecologica, perché la destra non riconosce il problema del cambiamento climatico. Abbiamo visto cosa ha fatto negli Stati Uniti il presidente Trump, che è l'espressione massima del sovranismo"

Perché la destra è contro l’ambiente, si sa. Semmai l’ignorante (in senso etimologico della parola) deputata avrebbe dovuto dire che “(la destra) non riconosce che il problema del cambiamento climatico sia pienamente antropico”, ma queste considerazioni sono troppo difficili per chi passa il tempo a imburrare tartine negli atticoni del centro storico di Roma.

E poi parte di delirio finale: “Sui diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, la destra ha un'idea ben precisa: retrograda e oscurantista. Per il Partito democratico sono uno dei pilastri del programma, abbiamo portato avanti il Ddl Zan affossato dalla destra e mettiamo al centro i diritti delle donne. La destra invece ha una dimensione delle donne molto diversa, legata alla famiglia. La donna è quella che fa figli, e allora se fa figli viene considerata, e magari le si toglie anche qualche tassa. Questo è il modello Orban, che tanto piace a Salvini".

Ora il cosiddetto Ddl Zan è riconosciuto proprio da femministe storiche di sinistra come uno strumento completamente starato che evoca, provoca e sorregge una “dittatura della minoranza” che non fa certo bene proprio alla democrazia. Ormai, grazie a questo clima di intolleranza, c’è paura a dirsi eterosessuali. La Boldrini rappresenta il vetero - femminismo degli anni ’70 dello scorso secolo, quello delle donne che urlavano nelle piazze “tremate tremate le streghe sono tornate” e facevano il simbolo della bernarda con le mani congiunte.

La sua è una proposta politica avvelenata dall’odio contro i maschi e da un finto femminismo di facciata che in realtà vorrebbe consegnare l’universo rosa alle riserve elettorali non riconoscendo affatto il valore delle donne. Giorgia Meloni, che la Boldrini vede come il diavolo, non ha avuto bisogno di quote rosa e di storpiare orribilmente il lessico per diventare a breve la prima donna Presidente del Consiglio. La Boldrini è invidiosa di questo e non riesce proprio ad accettare che una donna di destra le soffi il posto. Le consigliamo “Maalox e vigile attesa”.