Elezioni, ok di Fratoianni-Bonelli al Pd: per ora il sacro scranno è al sicuro

Bonelli-Fratoianni/ Il rischio di rimanere fuori dai sacri scranni a causa di quell'ostacolo del 3% per ora appare scongiurato

Di Giuseppe Vatinno
Da sinistra: Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana), Eleonora Evi e Angelo Bonelli (Europa Verde)
Politica
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Elezioni politiche 2022, è arrivato il prevedibile "si" di Fratoianni e Bonelli al Pd

Come ampiamente previsto, dopo il “sì” dato ieri all’entrata in coalizione con il Pd dei Verdi di Angelo Bonelli anche Sinistra italiana ha detto “yes” e così i due sono volati velocemente ad incontrare Enrico Letta, segretario del Partito democratico, per cercare di far valere le loro ragioni esemplificate in queste belle parole: "Riteniamo le ragioni della difesa della Costituzione, della giustizia ambientale e sociale prioritarie in questo momento delicato per il futuro del nostro Paese che necessita della massima responsabilità".

Insomma, il rischio di rimanere fuori dai sacri scranni a causa di quel birbantello ostacolo del 3% che richiede il rosatellum 2 per ora appare scongiurato, ma non è detta l’ultima parola e per questo Fratoianni

Elezioni, Di Maio al Nazareno per un incontro con Letta

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è entrato da poco nella sede del Pd al Nazareno per incontrare il segretario dem Enrico Letta. Il vertice col leader di 'Impegno civico' segue quello concluso con Sinistra italiana e Verdi che ha portato ad un accordo in vista delle elezioni del 25 settembre. 

ha fatto tutta la manfrina del voto interno mentre Bonelli è stato molto più rapido avendo avuto il via libera già ieri.

Fratoianni, da scaltro ex comunista (?), ha voluto alzare la posta della trattativa ritirando dentro i Cinque Stelle di Conte che vistosi ampiamente strumentalizzati per altri fini, hanno detto che manco si erano sentiti con Fratoianni, figurarsi fare un accordo programmatico.

A quel punto il leder che “piace alle donne” ha fatto scacco perché lui con Pd ci vuole andare veramente in quanto se corre da solo rischia alquanto le terga, però aveva bisogno di tutta questa messinscena per giungere alla clausola di “autonomia di programma”, uno specchietto per le allodole per la sua dissidenza interna.

Nel frattempo Renato Schifani ha attaccato Fratoianni sulla coalizione del centro – sinistra definita “Arca di Noè” con tutti dentro. L’ex Presidente del Senato ha poi stuzzicato un pericoloso botolone come Carletto Calenda chiedendo se per caso avesse qualcosa da dire a riguardo. Il suddetto ha risposto con un eloquente tweet muto come a dire “come volevasi dimostrare”.

La questione però non è affatto risolta perché il Churchill dei Parioli ora ricomincerà a fare fuoco e fiamme e sinceramente non si capisce come potranno stare insieme Azione, Verdi e Sinistra italiana che hanno programmi diametralmente opposti. Dice il Vangelo che non puoi servire Dio e Mammona, a riprova che anche a quei tempi c’erano probabilmente di questi problemi. Questa accozzaglia ideologica può portare più problemi che vantaggi andando alla fine a penalizzare lo stesso centro – sinistra e spianando la strada a Giorgia Meloni, prima leader donna della Repubblica.