Elezioni, partiti divisi su TiKTok per 2 gradi in meno nei termosifoni. Chi ferma l'orso Putin?
Elezioni 25 settembre, la guerra in Ucraina e le sue devastanti conseguenze internazionali non sono al centro della campagna elettorale. Termosifoni a parte...
Elezioni 25 settembre, i partiti si spaccano... sui termosifoni
I termosifoni presto giù di 2 gradi sono per gli italiani un problema non da poco e Mosca che minaccia lo stop alle forniture di gas e petrolio sono una spada di Damocle per l’Italia, per l’Europa, per l’Occidente. Così è giocoforza che a tre settimane dal voto del 25 settembre (con l’inflazione all’8,4% ad agosto) i partiti si arrovellino, oltre che su alleanze e schemi della vecchia politica e di potere, su queste questioni e che i talk-show televisivi post feriali come il rientrante Cartabianca della Berlinguer, oltre alle sfilate di volgari banalità dei guru de’ noantri, mettano in cattedra “esperti” di politica internazionale” come Alessandro Orsini che sostiene che sono gli ucraini (non Putin) che stanno distruggendo l’Ucrainia. Tant’è. La guerra in Ucraina e le sue devastanti conseguenze internazionali non sono al centro della campagna elettorale se non rigirando sulla questione dei termosifoni da abbassare quest’ inverno e sul nodo scorsoio del caro energia. Sfugge il dato politico di fondo. Manca l’analisi sul cos’è e perché c’è questa guerra, su quali sono le responsabilità e gli obiettivi strategici di Putin.
In Europa, specie in Italia, c’è chi crede che Putin sia il liberatore con la scopa in mano (come ce l’aveva Lenin sui manifesti di propaganda della Rivoluzione d’Ottobre) per ripulire le “storture” dell’occidente capitalistico: storture ideologiche, politiche, sociali, morali, culturali, religiose. Ma sotto le spoglie del nuovo moralizzatore si nasconde il nuovo “Zar”. Cioè il nuovo “Caesar” che, con il supporto della Chiesa moscovita del patriarca Kirill, punta a ricreare la “terza Roma”, il nuovo impero russo-ortodosso. C’è un progetto politico-ideologico-religioso con un programma “etnico” definito per l’esaltazione dell’etnia russa pronta a rendere concreta la sua missione di “salvare il mondo”. E’ tutto scritto nei progetti dell’intelligencija putiniana che punta alla russificazione dell’intera Europa. E’ il nuovo imperialismo in preparazione da anni sotto ogni aspetto (ideologico, culturale, sociale, militare, religioso) da Putin e dai suoi supporters e che dopo l’occupazione nel 2014 della Crimea e l’aggressione del 24 febbraio 2022 dell’Ucraina punta a Ovest, fino a Roma, sede centrale del cattolicesimo. Dopo la cancellazione dell’Ucraina, il disegno di Putin è quello di riportare la Russia a riprendersi l’Est Europa, e oltre, fino ai Balcani e addirittura fino all’Italia, per sostituire il cattolicesimo con la religione ortodossa, l’unica secondo Putin&Kiril che è “divina rivelazione” in contrapposizione al cattolicesimo e al papato considerati “deviati”. Fantapolitica? Le bombe, i missili, la distruzione del territorio, i feriti e i morti di queste settimane in Ucraina sono reali come reali sono le conseguenze, non solo economiche, per l’Europa e per tutto l’Occidente. Occidente, che secondo il disegno strategico politico-religioso di Putin, va “ripulito” e messo sotto il tallone della nuova Russia, portatrice della “salvezza” dell’umanità.
E’ questa la nuova civiltà di un paese sotto dittatura di fatto (le elezioni sono una farsa e non esiste vera opposizione) e con il PIL pro capite al 72esimo posto con la ricchezza in mano a poche persone al potere e fondata su gas e petrolio, un tesoretto in rapida scadenza se l’UE riuscisse ad accelerare la propria transizione energetica? La risposta non viene certo dai partiti italiani, nessuno escluso, che nelle urne del 25 settembre troveranno la conferma del loro distacco dal Paese reale. Il rischio è che chiunque vinca il 25 settembre, non governi: ciò per limiti personali, per beghe interne, per veti incrociati. Nei talk show sarà ancora battaglia sulle limitazioni delle luci negli stadi e così via. Chi si occuperà del Pnrr? Chi farà cambiare idee e strada, con le buone o con le cattive, all’orso russo? Intanto i nostri politici, ultimo in ordine di tempo Silvio Berlusconi, giocano su TiKTok. E’ la scoperta dell’acqua calda