Santori "il fighetto" sente l'odore del potere e attacca la Meloni

Mattia Santori esce allo scoperto: ecco l'attacco della Sinistra salottiera targata "Sardine"

Di Giuseppe Vatinno
Politica
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"Forse i pescetti salati pensano che gli italiani siano così fessi da non capire che sono proprio loro, le sardine e similari ad essere i ricchi..." 

Tremate tremate le sardine son tornate

Gli occhi spiritati dello scaltro Mattia Santori hanno ricominciato a lampeggiare sulfurei dardi nel cielo della politica nostrana e prettamente emiliana. Sente odore di posti e di Potere e lui c’ha i lettiani “occhi di tigre” per questo genere di cose. Il fighetto leader del partito ittico -che si è furbamente ficcato nel consiglio comunale di Bologna- ha improvvisamente dato di matto nella relativa tranquillità della controra estiva.

Un governo di centro – destra guidato da Giorgia Meloni “tutelerebbe i ricchi ed emarginerebbe i deboli”. Con lei leader avremmo “un’Italia conservatrice, in cui si tutelano gli italiani, i ricchi, i bravi, i non deviati, mentre gli emarginati, le persone fragili, i diversi resterebbero emarginati. Ci verrebbe spiegato che non sono gli ultimi a meritare i diritti ma che siamo noi a non meritarci loro. È indubbio che una vittoria di questa destra sarà un duro colpo ai diritti, motivo per cui è bene iniziare a creare dei presidi dal basso”. Il che –detto tra noi- s’ha già di consapevolezza della sconfitta inevitabile.

E poi la perla finale:

Meloni, Salvini, Berlusconi sono solo la punta dell'iceberg di una destra incapace di affrancarsi dal populismo. Se vince la destra è indubbio il rischio di un pericolo democratico. Sul tema dei diritti sappiamo bene come la pensano i partiti di quella coalizione”.

Uno dirà, ma come mai il furbacchione dai capelli crespati è ricomparso proprio ora?

Ma perché appunto i pescetti salati si vedranno a Roma a breve tutti belli ammassati -come i loro nome auspica- per dare una mano alle Covid Star preoccupate per l’abbassamento dei contagi estivo.

E che li vogliamo lasciare senza lavoro povere stelle?

Ma soffermandosi su quanto ha detto la Sardina Capa poi viene naturale una considerazione.

La destra –a suo dire- sarebbe populista invece lui e le sardine cosa sono? Un convento di padri rogazionisti che vive isolato nei deserti della Giordania?

Forse i pescetti salati pensano che gli italiani siano così fessi da non capire che sono proprio loro, le sardine e similari ad essere i ricchi, gli abitanti mortedellati delle Ztl bolognesi, i radical chic ingrifati di tartine al salmone e non la destra.

Sono anni che gente come Santori sfrutta tutti i benefici del Potere e della Ricchezza sputando regolarmente nel piatto in cui mangia perché questa è la tecnica di queste barbettine metropolitane che hanno anche la faccia tosta di richiamarsi ai barbudos veri, come Fidel Castro e Che Guevara. Gente che le sardine se le mangiava come condimento e non come impegno politico.

Movimenti come questi danno il segno del livello di degrado a cui è giunta certa sinistra salottiera che ha tradito tutti gli ideali pur di agganciarsi al carro dei privilegi.

“Quando guardi a lungo l’abisso poi l’abisso guarda te”, diceva Friedrich Nietzsche ma forse Santori l’unica cosa che può guardare è un bel piatto costoso di pesce fresco in un ristorante di lusso della sua Bologna mentre di rimando una sardina gli fa l’occhiolino, tra simili si riconoscono.