M5s "vera sinistra" in rimonta sul Pd. Siluro Fassina: "Rottura male assoluto"

I pentastellati tolgono voti al Pd giocandosi la carta della "vera sinistra". Franceschini fa il pompiere, l'ex Leu attacca Letta: "Ho lasciato per colpa sua"

Giuseppe Conte - Enrico Letta (Lapresse)
Politica
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Elezioni, ultimi sondaggi: M5s in rimonta

Il Movimento Cinque Stelle rimonta giocando la carta della "vera sinistra" e ora per il Partito democratico c'è un nuovo grattacapo in vista delle elezioni del 25 settembre. Secondo un sondaggio di Izi, pubblicato da Repubblica, dà FdI al 24,% e Il Pd che perde oltre due punti e si attesta al 21,8, mentre — e questo è il dato a sorpresa — il M5S va al 13% e supera la Lega al 12%. "Sul M5S ci sarà una ricorsa del Pd?" si chiede Repubblica. "Di certo la competition è iniziata e non manca giorno che Giuseppe Conte non rivendichi per il suo Movimento la patente di sinistra più a sinistra e più coerente del Pd, puntando ad attrarne gli elettori delusi".

Alimenta questa visione l'intervista del Fatto Quotidiano a Stefano Fassina. "Non capisco tutto questo stupore, il programma del Movimento 5 Stelle è chiaramente di sinistra, e intercetterà tanti elettori indecisi o delusi da un Pd troppo appiattito su Draghi”, dice al Fatto Quotidiano il parlamentare uscente di Leu, tra i più scontenti della rottura del campo largo tra Pd e M5S, tanto da decidere di non ricandidarsi.

M5s, Fassina contro Letta: "Rottura male assoluto"

Proprio la mancata alleanza "è stata la variabile fondamentale che ha portato alla mia decisione", spiega. "Considero questa rottura il male assoluto, e candidandomi avrei implicitamente avallato questa scelta, aggravando la situazione. Ho invece deciso di fare un passo indietro, lavorando fin da subito per ricucire questo strappo e far ripartire quel cantiere progressista avviato tre anni fa con la nascita del governo Conte-2. Crede quindi che i 5S abbiano abbandonato il loro tradizionale trasversalismo per identificarsi come un partito di sinistra? Bastava leggere i 9 punti del documento presentato a luglio da Conte a Draghi per capire lo spirito progressista del nuovo corso del Movimento. Proposte come quella sul salario minimo, sulla lotta al precariato e sulla difesa del reddito di cittadinanza, oltre al no all’invio di nuove armi all’Ucraina, toccano questioni sociali che vanno a colpire l’elettorato di sinistra, e non posso che condividerle pienamente. Tutto questo mentre Letta continua a parlare di Agenda Draghi. Una scelta del tutto incomprensibile, e che spiega benissimo la rimonta di Conte", dice ancora Fassina. 

Corre ai ripari Dario Franceschini. "Letta nel Pd ha il sostegno di tutti. Nella nostra storia non c'e' stato un momento di forte unità come questo". Lo dice, in un'intervista a 'La Stampa' il ministro della Cultura, Dario Franceschini. "Se Meloni va al governo - rileva - dopo un mese sarà in grave crisi". Quanto ai 5 Stelle, l'esponente Pd sostiene che sono "diversi dalla destra" e aggiunge: "C'è molta gente che non ha deciso. Ci sono gli elementi per una grande rimonta". Il Pd ritiene che "il caro bollette vada risolto subito". E poi: "bisogna difendere il Lavoro, la Scuola e la Sanità pubblica".