Emiliano-Decaro, incredibile vicenda. "Così lo portai dalla sorella del boss"

Ci siamo abituati a tutto eppure un limite ci dovrebbe essere...

Di Giuseppe Vatinno
Politica

L’incredibile vicenda di Emiliano e Decaro. “Il governatore della Puglia Emiliano: “Decaro minacciato: così lo portai dalla sorella del boss”

 

Ormai in Italia ci siamo abituati veramente a tutto eppure un limite ci dovrebbe essere perché se no altro che “mondo al contrario”, come dice il generale Vannacci.

La sinistra sta cercando di sminuire, come al solito, quanto successo al rango di “aneddoto” ma così non è.

Siamo ieri a Bari, nel corso della manifestazione pro sindaco Antonio Decaro, del Partito democratico. Il tutto perché dopo i 130 arresti ordinati dalla Dda il ministro dell’Interno Piantedosi sta giustamente valutando di sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Apriti cielo!

Tutti a difendere Decaro facendo naturalmente strame del diritto e della legge a cui qualcuno evidentemente si sente superiore.

Ma questa volta si è superato il segno.

Il Presidente Emiliano vuole fare il siparietto di cabaret, pensa di essere spiritoso e così allunga la sua mano sinistra sull’avambraccio del suo protetto, cioè Decaro. Si prende il microfono e racconta un episodio di quando lui era sindaco di Bari e Decaro suo assessore.

L’accento pugliese ci proietta in quello che sembra un surreale sketch di Lino Banfi:

"È cominciata così l'antimafia di Antonio Decaro. Bussa alla porta, entra bianco come un cencio. Mi dice: 'sono stato a piazza San Pietro e uno mi ha messo una pistola dietro la schiena'. Non abbiamo mai saputo se era una pistola o un dito molto duro, ma così è andata. Lui stava facendo i sopralluoghi per la Ztl di Bari vecchia. Lo presi e andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere e gli andai a dire: 'Vedi questo ingegnere, deve lavorare perché qui c'è il pericolo che i bambini siano investiti dalle macchine. Se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido".

Come? Scusi, non abbiamo capito bene: “Te lo affido?”.

Lei ha portato il suo assessore dalla sorella del boss di Bari vecchia per proteggerlo?

Scusi ancora. Proprio non abbiamo capito. Sicuramente c’è un malinteso, vero?

Invece di denunciare intimidazioni l’allora sindaco di Bari corre dalla sorella boss e glielo affida?

La gente si guarda attonita. Momento di silenzio, momento di gelo.

Disagio, sgomento, imbarazzo.

Siamo in un tempo pazzo e qualsiasi cosa accada occorre vagliarla con calma più volte.

Ma è possibile che il Presidente della Regione Puglia, ex sindaco di Bari, peraltro ancora in magistratura si sia rivolto alla sorella di un boss invece che alle forze dell’ordine e alla magistratura stessa?

Ma come? Si fa un processo sulla trattativa Stato –Mafia decennale e poi Emiliano ci racconta candidamente che è andato a trattare con la sorella del boss, anche se incensurata?

Stiamo sognando? Stropicciamoci gli occhi. Forse abbiamo capito male. Riascoltiamo il video ma purtroppo no, abbiamo capito benissimo. L’allora sindaco di Bari ha affidato la sicurezza personale e istituzionale di un suo assessore, di un uomo dello Stato, alla sorella di un boss.

Sgomento. Incredulità.

In serata, Emiliano, accortosi dell’enormità di quello che aveva detto di fronte a migliaia di persone, cerca di metterci, come si suol dire, una toppa che però è peggio del buco.

“Andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo fatto arrestare e rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all’assessore solo con modi civili ed educati”.

Ma se un boss minaccia si va in Procura non a casa sua a trattare!

Decaro, a suo fianco, non solo non interviene ma appare gongolare come quando qualcuno rievoca l’inizio di un’avventura.

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dichiara: “Emiliano condusse Decaro dalla sorella di un boss. Da ‘la mafia ha paura’ ad ‘affidarsi alla mafia’ è un attimo”.

“Noi moderati” chiede di convocare “in Commissione antimafia” Emiliano e Decaro.

Ma l’uscita improvvidissima del Presidente ha in realtà lasciato sgomento e perplesso l’intero mondo politico. Per ora i partecipanti di “Giù le mani da Bari” tacciono imbarazzati. Chissà cosa hanno da dire Cgil Puglia e Pd Puglia, Francesco Boccia –capogruppo Pd al Senato- e l’eurodeputata Pina Picerno presenti sul palco.

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