Emma Bonino: "Possibile un accordo con il Pd, ma non con Renzi"
La leader di PiùEuropa spiega: "È inaccettabile dare un voto in più alla destra putiniana. Bisogna capire l’importanza che queste elezioni hanno per il Paese"
Emma Bonino dice che è possibile un accordo Pd-Calenda, ma senza Renzi
In un'intervista al Corriere della Sera, Emma Bonino ammette candidamente di non volere Matteo Renzi nella coalizione, ma è possibile un'alleanza della sua +Europa e di Azione di Carlo Calenda con il Pd. Il segretario Dem Enrico Letta e il leader di Azione Carlo Calenda si sono visti alla Camera, con il segretario di PiùEuropa Benedetto Della Vedova, dopo una giornata di botta e risposta a distanza. Questa è l'ultima possibilità per sottoscrivere un accordo. "Hanno deciso di rivedersi", riferisce la Bonino al Corriere. "E poi le nostre richieste mi sembrano super ragionevoli".
Secondo la leader di PiùEuropa, bisogna lasciarsi alle spalle il passato e guardare avanti. Poichè "è inaccettabile dare un voto in più alla destra putiniana, meglio fare accordi. Bisogna capire l’importanza che queste elezioni hanno per il Paese e riflettere. Farsi una bella doccia fredda. Raffreddare il cervello. Compreso il mio. Dobbiamo pensare agli elettori stufi marci di questi retroscena, di cose che lui ha detto e l’altro ha ripetuto. Mi annoio io, figuriamoci loro".
Emma Bonino, poi, parla dei contenuti: "Ci si richiama a Draghi e alla sua agenda di governo, giustissimo. Per noi l’agenda Draghi non era per i prossimi 5 mesi ma per i prossimi 5 anni. Se ci si richiama all’agenda Draghi, per fare esempi concreti, non si può osteggiare l’installazione di due rigassificatori galleggianti, perché è un tema di sicurezza energetica nazionale. Così sul termovalorizzatore a Roma: la Capitale è in condizioni inaccettabili per quanto riguarda i rifiuti. Anche sul reddito di cittadinanza stiamo con Draghi: non cancellarlo ma riformarlo. Non un programma, ma poche cose chiare".
E poi ci sono i nomi indigesti come Fratoianni e Bonelli, ma anche di Di Maio. "Chiariamo, non poniamo veti ai partiti", dice Bonino. "Abbiamo posto un tema politico: leader che hanno fatto un’opposizione dura a Draghi e alla sua agenda fin dall’inizio sarebbero difficili da votare come candidati comuni nei collegi uninominali. Sul proporzionale può essere diverso, una mediazione".
Mentre Carlo Calenda è disposto a non candidare nei collegi uninominali Mara Carfagna e Mariastella Gelmini che sono appena confluite in Azione.
Emma Bonino, poi, riferendosi a Matteo Renzi: "Un buon premier. Abile nel gioco politico. Non sempre siamo in sintonia, diciamo". Altro punto cui la senatrice ha fatto leva è il tema del voto ai fuorisede: "Sono 5 milioni di persone, giovani, lavoratori, studenti lontani da casa bloccati per impegni vari: non possiamo lamentarci della scarsa partecipazione dei giovani alla politica e non permettergli di votare dove vivono. Con il presidente di PiùEuropa Magi abbiamo presentato un’interrogazione al ministro Lamorgese perché intervenga con urgenza per sanare questo vulnus democratico".